Qualiano, il pentito Ruggiero: “Il Parco Simeoli fu costruito pagando una tangente e dando due appartamenti ai Pianese di Qualiano”

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E’ andata in archivio anche l’ultima udienza del processo a carico di Mauro Bertini, dei fratelli Raffaele e Aniello Cesaro, di Angelo Simeoli, Armando Santelia e Dino Pellecchia. I giudici hanno deciso di ascoltare anche Giuseppe Ruggiero, alias “Cepp e Fung”, uno dei principali esponenti del clan Polverino, pentitosi di recente. Ruggiero, tra le altre dichiarazioni rese, ha fatto anche riferimento anche ad un parco di Qualiano, costruito all’epoca da Angelo Simeoli, imprenditore del mattone maranese noto come “Bastone”.

Ruggiero: “Ho avuto rapporto con Simeoli, per il parco Simeoli a Qualiano negli anni 90. Giuseppe Polverino mi mandò a Qualiano a parlare con esponenti del Clan Pianese, a loro portai i soldi, 100 milioni di lire. Io portai personalmente soldi. Erano i soldi di Simeoli Angelo. Io andai da Simeoli. E presi i soldi da dare a Nicola Pianese. Polverino era socio con Angelo Simeoli per quel parco. Altre volte Simeoli doveva dare soldi a Polverino. Sono stato in Spagna con Polverino prima del 2011, forse nel 2006-2007. Sulla tangente di Qualiano, oltre ai 100 milioni, c’erano due appartamenti da dare al clan locale”.

 In riferimento al “famoso” parco di Qualiano costruito dai Simeoli, altre dichiarazioni, sono state rese nel corso del dibattimento anche dal pentito SPERANZA Salvatore, che era capozona del comune di Qualiano (NA) per conto di NAPPO Pietro, alias PIETRO ‘A MAFIA, apicale dell’omonimo gruppo egemone all’epoca contrapposto al clan MALLARDO, storicamente attivo a Giugliano in Campania.

Nel verbale del 1.4.2019 SPERANZA Salvatore, confermando precedenti dichiarazioni riferisce: “La S.V. mi chiede se ho avuto rapporti con SIMEOLI Angelo, le rispondo che ho già reso dichiarazioni su Don Angelo, costruttore di Marano, già all’epoca molto legato ai POLVERINO. Era il gestore del patrimonio dei POLVERINO, era quello che si presentava dai professionisti, dagli avvocati e dai politici mentre i NUVOLETTA prima ed i POLVERINO poi avevano i rapporti con i criminali. Ho già riferito dei rapporti di SIMEOLI Angelo e la politica in particolare con le amministrazioni comunali locali. Con riferimento a
Qualiano il predetto venne da me a chiedermi di sostenere la candidatura di candidato di Qualiano, (non indagato, ndr) poi eletto come assessore. Il SIMEOLI si legò a tale amministratore locale al quale diede anche l’amministrazione del parco SIMEOLI di Qualiano. SIMEOLI Angelo, mi riferisco solo ad Angelo quando parlo di SIMEOLI, in quegli anni ha costruito moltissimo sia a Qualiano che a Marano. La S.V. mi chiede come faccio a dire che SIMEOLI Angelo era il depositario dei soldi di POLVERINO, Le rispondo che io ho comandato per oltre un decennio a Qualiano e mi occupavo di tutto, dalla droga alle estorsioni, alle costruzioni e mai abbiamo pensato di chiedere tangenti sui cantieri che
SIMEOLI Angelo aveva a Qualiano perché non si poteva toccare proprio perché era la faccia imprenditoriale del clan POLVERINO che in quegli anni stava sostituendo piano piano i NUVOLETTA. La S.V. mi chiede se ho conosciuto anche Antonio SIMEOLI, rispondo di no in quanto ho sempre avuto solo rapporti con Angelo SIMEOLI. Il mio gruppo all’epoca faceva parte della N.C.O., quelli di Marano erano collegati alla mafia siciliana: Don Angelo SIMEOLI era uno dei tre capi che comandava a Marano insieme a Peppe POLVERINO ed al fratello
di Lorenzo NUVOLETTA, anche lui a nome di Angelo. Ovviamente sovvenzionavano anche la mafia siciliana nella misura in cui vi erano accordi con i maranesi …”

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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