Ucraina, diga distrutta dai russi: è un disastro ambientale

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Le autorità imposte dalla Russia nella località ucraina di Nova Kakhovka hanno dichiarato lo stato di emergenza nella città dopo la rottura della struttura superiore della diga e la inondazione parziale della zona.

La centrale idroelettrica della diga è “completamente distrutta”, ha fatto sapere l’ente che gestisce l’impianto, e si sono riversate nel fiume Dnepr almeno 150 tonnellate di olio idraulico.

Il disastro ecologico

“Durante l’esplosione delle fondamenta della diga, anche la sala macchine è stata distrutta” ha denunciato il ministro dell’Interno ucraino, Igor Klymenko. Al momento dell’esplosione, che Kiev attribuisce alle forze russe che controllano il territorio dove si trova l’impianto, c’erano “450 tonnellate di olio idraulico nella sala macchine”. “E 150 tonnellate sono già nel fiume Dnepr”.

La sostanza inquinante scende “a grande velocità” attraverso il corso del fiume fino a raggiungere il Mar Nero. Le autorità ucraine sostengono di essere già al lavoro per contenere le conseguenze dello sversamento.

La diga era già danneggiata?

La diga era già danneggiata da alcuni giorni prima del crollo strutturale, rivela un’analisi della Cnn, secondo cui non si può verificare in modo indipendente se il danno preesistente abbia avuto un ruolo nel crollo della diga o se questa sia stata distrutta con un attacco deliberato da una delle parti in conflitto.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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