L’escalation di Putin in Ucraina. Occidente impotente. La rabbia di Trump: “Con me alla presidenza non lo avrebbe fatto””

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Ore 19.29 — Borrell: «Putin ha scelto lo stesso giorno della cacciata di Yanukovich»
«La data che è stata scelta per questa violazione non è un caso. Il 22 febbraio, infatti, è l’ottavo anniversario della cacciata dal parlamento ucraino dell’ex presidente Yanukovich e la vittoria della democrazia. Come se per Putin fosse finita la ricreazione, diciamo la fine del gioco democratico per l’Ucraina, quindi aveva davvero in mente questa data molto chiaramente». Lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borell, al termine del Consiglio Affari esteri informale straordinario a Parigi.

Ore 19.25 — Pentagono: «Cerchiamo di evitare altri conflitti in Ucraina»

Gli Stati Uniti cercano il modo «per evitare altri conflitti» in Ucraina, ha detto il capo del Pentagono, il segretario alla Difesa Lloyd Austin.

Ore 19.22 — Von der Leyen: «Benissimo il governo tedesco su Nord Stream 2»
Sul gasdotto transbaltico Nord Stream 2 «il governo tedesco ha assolutamente ragione», sottolinea da Bruxelles la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «Questa crisi dimostra che l’Europa è ancora troppo dipendente dal gas russo».

Ore 19.17 — Dipartimento di Stato: «Inizia nuova invasione russa»
Le azioni russe sono «l’inizio della nuova invasione dell’Ucraina», ha detto il vice segretario di Stato americano Wendy Sherman, intervenendo all’Osce.

Ore 19.14 — Trump: «Putin non avrebbe agito così con me presidente».
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che il leader russo Vladimir Putin non si sarebbe «mai» comportato in questo modo se fosse rimasto alla Ca

18.48 La Russia evacua il personale diplomatico dall’Ucraina

Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che il personale diplomatico di Mosca verrà evacuato in tempi brevi. Lo riferiscono le agenzie russe.

18.30 Putin: La Russia fornirà aiuti militari a Donetsk e Lugansk

Vladimir Putin ha reso noto che la Russia fornirà aiuto militare alle due Repubbliche di Donetsk e Lugansk di cui ieri Mosca ha riconosciuto la sovranità “se sarà necessario”. Il Parlamento ha approvato la richiesta del ministero della Difesa di inviare forze militari all’estero. E in merito a questo passo, “i trattati firmati ieri ci sono clausole che stipulano che forniremo aiuti, inclusi quelli militari”, ha spiegato Putin. E dato che c’è una guerra in corso nel Donbass, “la decisione significa che la Russia intende adempiere ai suoi impegni, se necessario”. “Non ho detto che dopo questa conferenza stampa vedremo la presenza delle forze russe nelle Repubbliche” di Donetsk e Lugansk, ha precisato il presidente russo in una conferenza stampa oggi a Mosca, dopo una nuova riunione – oggi come al solito a porte chiuse – del Consiglio di sicurezza. “È impossibile prevedere scenari, dipenderà dalla situazione sul terreno”, ha aggiunto.

17.51. Putin non esclude l’ingresso di truppe in Ucraina 

“L’ingresso dell’esercito russo in Ucraina dipenderà dalla situazione sul terreno”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

17.39. Putin: “Riconosciamo sovranità dei separatisti su tutte le Repubbliche. Smilitarizzare l’Ucraina” 

La Russia ha riconosciuto la sovranità delle regioni di Donetsk e Lugansk secondo i confini previsti “quando erano parte dell’Ucraina”, ha chiarito il presidente Vladimir Putin in una conferenza stampa a Mosca. Questo significa che Mosca ha riconosciuto un territorio molto più vasto di quello occupato, dal 2014, dalle Repubbliche popolari. “Riconosciamo la loro costituzione. E nelle costituzioni, i confini sono definiti entro i confini delle regioni di Donetsk e Lugansk, al momento in cui erano parte dell’Ucraina”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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