Dolore, incredulità e rabbia. Nell’abitazione di via San Rocco, dove Salvatore Aramini, morto due giorni fa per le conseguenze di un incidente stradale viveva con i genitori, è un viavai di persone sconvolte dalla notizie. “Siamo qui – dicono – per stare vicino alla famiglia. Sono persone umili, molto unite, che ogni sera si recavano in pizzeria per aiutare Salvatore. Lui era giovane, gentile ma molto intraprendente e con grande voglia di fare”. Sono sotto choc, e protetti dall’affetto dei familiari e degli amici di una vita, papà Antonio, mamma Mena, la sorella maggiore e il fratellino di Salvatore. Sui social, nelle ultime 24 ore, centinaia di persone – tra amici e conoscenti – hanno voluto ricordare la giovane vittima.
I genitori ripetono con insistenza sempre le stesse parole, poi riportate da conoscenti e familiari: “Era entrato in ospedale in Codice verde, è rimasto lì quattro ore. Si è perso tempo prezioso e alla fine non ce l’ha fatta. Lui diceva di avere dolori”.
Il caso è seguito dai legali della famiglia Aramini, che avrebbero già presentato un esposto e chiesto la cartella clinica. Sarà l’esame autoptico a chiarire le cause del decesso. La famiglia ha nominato un perito di parte. Le esequie, tra qualche giorno, si terranno nella chiesa di San Rocco e saranno celebrate da don Rino Capasso. Il corpo del povero Salvatore si trova all’obitorio.
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