Secondo quanto riportato nella ricerca “Unexpected detection of SARS-Cove2 antibodies in the pre-pandemic period in Italy” pubblicata l’11 novembre sul Tumori Journal e firmata da Giovanni Apolone, direttore dell’Istituto, a settembre 2019 il 14% dei soggetti studiati presentava gli anticorpi per il nuovo coronavirus. Quindi, traendo le somme, il Covid-19 girava in Italia già prima dello scorso febbraio anzi, probabilmente già dall’estate.
Come riportato dal Corriere, tutto ha avuto inizio dallo screening per il tumore al polmone “Smile”, che ha sottoposto a Tac spirale ai polmoni e alle analisi del sangue ben 959 volontari sani, tra settembre 2019 e marzo 2020.
Questo può essere un dato importante. Infatti, una prevalenza di positivi maggiori del 10% non sembra in accordo con gli studi sierologici seguenti, come per esempio quello nazionale Istat-ISS del 2,5% della popolazione. “La prevalenza si riduce quando si guarda ai casi validati del test di neutralizzazione, pari a 6 positivi, di cui 4 in ottobre. Il dato rilevante è questo, non la proporzione di positivi, comunque suggestiva data la corrispondenza con le note prevalenze regionali”, ha spiegato Apolone.