Istanze di condono edilizio non vagliate per 40 anni (alcuni delle quali non accoglibili ma rimaste ugualmente nei cassetti degli uffici comunali); permessi di costruire rilasciati, dopo decenni, a consiglieri comunali e loro parenti; conoscenti e amici di consiglieri comunali che, dimorando in case abusive (le istanze di condono non sono state ancora vagliate), continuano a sversare impunemente liquami nell’alveo dei Camaldoli, vedi alla voce via Corree di Sotto. Sversamenti che proseguono nonostante le ordinanze ad horas emesse dallo stesso Comune un anno e mezzo fa. E ancora: consiglieri ammessi nella graduatoria delle case popolari che avrebbero rinunciato, per far passare avanti altri aventi diritto, ma senza rinunciare ufficialmente (con atti scritti) all’alloggio.
E ancora: Scia (segnalazioni certificazioni inizio attività) mai controllate o solo a seguito di denunce mediatiche (vedi alla voce Corree di Sotto). Molte pratiche, mai controllate, hanno consentito a tanti di vivere per decenni in alloggi abusivi e ad altri di sversare liquami in assenza di regolari pozzi. Misteri su misteri che si sommano a tanto altro. La commissione d’accesso agli atti, inviata dalla prefettura, dovrà stare attenta a tante cose. Tantissime.
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