Anche la Guardia di Finanza, dopo la Dda, i carabinieri del Ros e della locale Compagnia, ha acceso i riflettori sul Comune di Marano. Al vaglio delle Fiamme Gialle alcuni progetti del Piu Europa, la cui rendicontazione non avrebbe convinto gli uffici regionali e i militari che avrebbero ricevuto anche alcuni esposti. Interni o esterni al municipio maranese non è dato saperlo. Si sa, invece, che sono stati chiesti atti e giustificazioni.
Ma cos’era il Piu Europa e cosa è effettivamente stato a Marano? Erano progetti per opere pubbliche finanziate (per le annualitĂ 2007-2011) dall’Unione Europea attraverso la Regione. L’ente cittadino fu beneficiario di poco piĂą di 15 milioni di euro, dopo averne persi altri poichĂ© alcuni progetti ottennero il via libera regionale.
Alcune opere non hanno mai visto la luce, per i ritardi accumulati dall’ente e per la manifesta volontĂ , da parte di qualche vecchio amministratore, di tutelare qualche privato oggetto di espropri o sgombero. Due i casi piĂą emblematici: il Giardino dei cinque sensi e il capannone (mai abbattuto) di via Vallesana.
Molti altri interventi furono realizzati – come si suol dire dalle nostre – un po’ “a botte di fischi e pernacchie” e alcune vicende sono finite nel decreto di scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche.
Al netto di tutto, eccezion fatta per qualche opera riuscita (caserma dei carabinieri, convento francescano, anche se i lavori eseguiti fanno letteralmente piangere), il Piu Europa servì ai politici di Marano soprattutto per ingrassare le tasche di tecnici privati, geometri, architetti e spiccia faccende varie che si beccarono i quattrini per le progettazioni di opere talvolta mai realizzate.
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