I luoghi e monumenti del cuore. Il Pastore campano

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Nel cuore di Salerno, a breve distanza dal Duomo, nella Via dei Mercanti, si trova un antico edificio del 1600, oggi sede della Pinacoteca Provinciale di Salerno; all’ingresso una statua eloquente, dalla forza inossidabile, fatta di lapilli e cemento: Pastore Campano, leggiamo sulla didascalia. Pastore Campano.

Da qui si diparte un percorso ricco di contributi artistici, di testimonianze che vanno dal Rinascimento ai nostri giorni, con opere di Andrea Sabatini, il pittore rinascimentale che lavorò fianco a fianco con Raffaello, nelle opere dipinte per il Vaticano. E ancora le tele seicentesche di Gian Battista Caracciolo e di Francesco Solimena, e numerosi pittori locali, come il salernitano Pasquale Avallone, e i “costaioli” come Paolillo, Ferrigno, Luca Albino. Si attraversano sale ricche di storia dell’arte, in questo vetusto Palazzo Pinto, che esso stesso ci stupisce in quanto opera d’arte, da quando il restauro ha portato alla luce splendide testimonianze delle sue origini, come il grande portale catalano che si è rinvenuto a fianco del portale successivamente aperto come ingresso.

Così, in queste sale ricche di fascino,  andando avanti si giunge al salone dedicato alle opere di artisti stranieri contemporanei, che hanno vissuto qui e dipinto i panorami della Costiera Amalfitane, le case bianche con i tetti a cupola, che a graspi riposano lungo i pendii affacciati al mare, brillante, di questo angolo di paradiso. Ma ad accogliere tutti c’è lui, il Pastore Campano, un uomo immortalato dal tempo nella sua fatica giornaliera, nella sua sincera semplicità. Il suo riposo è solo qui, dopo mille e mille anni di travaglio, in questa fissità clemente, usciere silenzioso ci ricorda che sempre e in ogni tempo l’uomo è governato dall’ impegno e dalla passione.

© Copyright Emilia Pirozzi, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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