Troppi furti nella chiesetta di Pietraspaccata, scatta il sequestro della struttura

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Troppi furti nell’antica cappella di Santa Maria di Pietraspaccata, la polizia municipale sequestra la struttura. Il provvedimento di sequestro preventivo, convalidato dal gip del tribunale di Napoli nord, si è reso necessario dopo le denunce dell’associazione Maraheis e il successivo sopralluogo effettuato dagli agenti della municipale di Marano. I controlli all’interno della chiesetta, da anni a rischio crollo e spesso oggetto di “visita” da parte di tombaroli e male intenzionati, hanno accertato il trafugamento di svariate maioliche del 1700 e un’acquasantiera di gran pregio, che risalirebbe al periodo rinascimentale. Il sospetto è che i furti siano stati perpetrati negli ultimi mesi, anche se non si esclude la possibilità che alcuni tesori siano stati portati via alla fine del 2014, quando parte dell’eremo fu messo in sicurezza poiché a rischio crollo. I raid sarebbero stati favori dalle dispute (infinite) sulla titolarità del bene, da anni al centro di una querelle tra i privati, la Diocesi di Pozzuoli, il Comune di Marano e i residenti del luogo, molti dei quali, almeno fino a qualche anno fa, erano in possesso delle chiavi della chiesetta anche nota con il nome di Santissimo Salvatore. Le indagini dovranno insomma stabilire con certezza cosa è stato trafugato e in quale periodo. Il sequestro eseguito dai vigili urbani serve a scongiurare ulteriori razzie e danneggiamenti.

Il complesso monumentale di Pietraspaccata è uno dei luoghi sacri più suggestivi della provincia di Napoli. Ancora oggi l’eremo è meta di pellegrinaggio da parte degli appassionati di storia e cultura locale ma soprattutto dei fedeli del luogo, che conservano vivo e forte il senso di venerazione per la Vergine. Nei dintorni della struttura, che dal 1600 accolse alcuni frati eremiti provenienti dall’Oriente, si scorgono resti romani di opus reticulatum e latericium nonché una fenditura verticale da cui, secondo gli esperti, fuoriuscivano vapori provenienti da una pre-esistente villa romana. Estremamente suggestiva è anche la cappella del Santissimo Salvatore, all’interno della quale – nonostante i ripetuti furti – sono ancora conservate alcune maioliche del Settecento. Un gioiello da conoscere e salvare, per la cui la tutela sono stati allertati negli anni il Comune di Marano, la diocesi di Pozzuoli e il Fondo Ambiente Italiano. Finora, però, poco o nulla è stato fatto e intanto il rischio crollo continua ad aleggiare minaccioso.

© Copyright 2016 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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