Rinascita: «Fermiamo insieme il consumo di suolo della Campania»

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Lo scorso 17 Marzo, a Pomigliano, è stato attivo attivo il banchetto per illustrare la proposta di legge e raccogliere quante più firme è possibile. «Siamo stati tra i primissimi promotori di questa proposta di legge popolare – spiegano i componenti di Rinascita – che nasce per fermare il consumo di suolo e la speculazione edilizia che ne deriva, così da poter finalmente costruire un futuro che sia maggiormente sostenibile per l’ambiente e la vita delle persone. La rete Rigenera si propone di raccogliere 10mila firme per portare la proposta di legge, elaborata con un intero anno di laboratori partecipati in tutta la Campania, in discussione al Consiglio Regionale. Oltre a fermare il consumo di suolo questa legge, qualora fosse approvata, permetterà di valorizzare le fonti di energia eco sostenibili, l’utilizzo dei terreni incolti in ottica bio e una maggiore tutela dell’ambiente passando per una vera politica urbanistica e non più come uno strumento per arricchire il partito del mattone, indubbio protagonista della politica locale. Il tutto per provare a fermare l’avanzata del cambiamento climatico partendo dal basso». Oltre all’evento di domani è possibile firmare la proposta di legge alla Casa del Popolo, sede di Rinascita, di via Aurora e in uno qualsiasi dei punti di raccolta della rete Rigenera dislocati in tutta la Regione. L’elenco delle associazioni che hanno aderito alla campagna è disponibile al sito www.infinitimondi.eu/rigenera . Al momento sono state raccolte oltre 6mila firme.

Parallelamente la politica urbanistica è stata protagonista anche dell’ultimo Consiglio Comunale Pomiglianese dove la maggioranza consiliare ha approvato una serie di modifiche al Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale: «Con il nuovo Ruec – spiega Vito Fiacco detto Fender Consigliere Comunale e segretario di Rinascita – è stato inventato un nuovo istituto che permette il riesame di qualsiasi provvedimento amministrativo senza limiti temporali con l’intento, neanche troppo nascosto, di riesaminare provvedimenti di annullamento emessi dall’ufficio tecnico che in base alla legge nazionale e alle regole del diritto amministrativo non potrebbero essere riaperti. Sono stati modificati in tutto ben 65 articoli, senza contradditorio, il tutto elaborato da una commissione composta da tecnici e politici in contrasto con la separazione della funzione tecnica e politica, prevista dal nostro ordinamento per queste materie. Questo provvedimento diminuirà il costo degli oneri di monetizzazione, ne permetterà la rateizzazione, permetterà la realizzazione di appartamenti piccolissimi e non garantirà il rispetto degli standard urbanistici di prossimità rispetto al sovraccarico. In altre parole si continuerà a privilegiare operazioni speculative in materia urbanistica mentre, nel frattempo, la città è congestionata dal traffico e dall’inquinamento dell’aria».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews

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