Napoli, reddito cittadinanza ai familiari dei boss: sequestri per 270 mila euro

0
996 Visite

Sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli,
la Guardia di Finanza partenopea ha eseguito perquisizioni e sequestri nei
confronti di 25 nuclei familiari riconducibili al Clan Contini.
Nelle procedure di richiesta del reddito di cittadinanza si sono “esposti”
soggetti incensurati, apparentemente in regola riguardo ai requisiti per
ottenere il beneficio statale, i quali però hanno omesso di dichiarare all’INPS
la presenza di famigliari condannati o sottoposti misure cautelari per reati
associativi di tipo mafioso.
La consorteria criminale denominata clan Contini è egemone a Napoli, nei
quartieri Vasto, Arenaccia e San Carlo all’Arena, e sarebbe notoriamente in
grado di infiltrarsi efficacemente nel tessuto sociale ed economico, anche
legale, partenopeo.
L’attività investigativa è stata condotta dal GICO del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria di Napoli, gruppo specializzato nelle operazioni
anticamorra e negli accertamenti economico-finanziari più complessi.
I controlli delle Fiamme Gialle a nuclei familiari di quel tipo sono stati eseguiti
anche in virtù di una normativa, quella sul Reddito di Cittadinanza, molto
rigorosa sull’obbligo di indicare, nella domanda, l’inesistenza nel proprio
nucleo familiare di soggetti con trascorsi per reati associativi di tipo mafioso.

Scattano altrimenti, come in questo caso, le procedure di revoca del
beneficio, in stretta collaborazione con l’INPS.
Sono state sequestrate somme per circa 270.000 euro indebitamente
percepite dagli indagati nel periodo aprile 2019 – novembre 2020 oltre che le
carte prepagate utilizzate per l’erogazione del beneficio.
Gli accertamenti economico-patrimoniali condotti dalle Fiamme Gialle hanno
messo inoltre in luce un tenore di vita, per alcuni soggetti, sproporzionato
rispetto ai redditi dichiarati, come dimostrato dall’acquisto di beni di lusso e
dalla frequentazione di rinomate località vacanziere in Italia e all’estero.
Le perquisizioni e i sequestri sono stati eseguiti in diverse zone della città di
Napoli, (Avvocata, Borgo Sant’Antonio Abate, Poggioreale, San Carlo
all’Arena, San Lorenzo, Scampia, Stella, Vicaria), e nei comuni di Quarto
(NA), Sant’Antonio Abate (NA), Cicerale (SA), oltre che a Reggio Emilia.
Sottoposte a perquisizione anche le sedi di 4 centri di assistenza fiscale
operanti a Napoli e provincia, utilizzati dai percettori del sussidio per la
presentazione delle domande.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti