Accadde oggi. Il 12 ottobre del 1896 nasceva Eugenio Montale, il più grande poeta italiano del Novecento

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Oggi, 12 ottobre, ricorre l’anniversario della nascita di Eugenio Montale, fra i maggiori poeti italiani e premio Nobel per la letteratura nel 1975. Il 12, tuttavia  nella sua lunga esistenza, sembra essere  un numero ricorrente: muore infatti il 12 settembre 1981, all’età di 84 anni.

Fu  tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti (1° maggio 1925), capì e diffuse il pensiero di Gandhi, definendolo il leader del movimento per la libertà e l’indipendenza dell’India, “Grande indiano e al tempo stesso grande assertore dei valori della civiltà occidentale”; aiutò Umberto Saba a sfuggire agli arresti durante le persecuzioni razziali fasciste.

A Firenze, vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1975.

Un uomo schivo, ma grande interprete della realtà contemporanea, franco e “scomodo”, molto lontano da qualsiasi cliché, l’ironia, che era un tratto distintivo del suo carattere.

Soprattutto nell’ultima produzione, il poeta raggiunge l’apice della sua osservazione malinconica e nel contempo sorniona della realtà. D’altra parte non ci si potrebbe aspettare niente di diverso da un autore che smitizza e nel contempo sublima amore e morte in tante poesie.

Montale affronta tematiche pericolosissime, perché fortemente a rischio “retorica”, senza mai scivolare nel patetico sentimentalismo o nella freddezza, mentre rappresenta sensazioni, deliri, angosce e speranze di un uomo privato della propria libertà e tenuto segregato in un luogo di detenzione, pur nella delirante drammaticità serba sempre un’eco dell’ironia peculiare del poeta.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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