I consiglieri comunali, per i mesi di aprile, maggio e giugno, sono costati complessivamente al Comune di Marano, e quindi ai cittadini, 20.445 euro. Il tutto è certificato dalla determina di liquidazione numero numero 64 dello scorso 8 luglio. Gli atti sono consultabili sul sito istituzionale dell’ente cittadino e il computo totale si evince anche dalla foto allegata. Ancora in pieno lockdown (la fase 2 è iniziata a metà maggio in Italia) e comunque in un periodo di forte emergenza, perché ad aprile e buona parte di maggio così era nel nostro Paese, diversi consiglieri – mentre la città di Marano era ancora in preda al terrore, si moltiplicavano gli appelli a non uscire di casa se non per le urgenze e con tanti lavoratori e famiglie in estrema difficoltà – si recavano in municipio per confabulare tra loro al costo di 33 euro e spiccioli (lordi) per ogni consigliere presente. Cosa hanno prodotto da queste riunioni non è dato sapere. Chi è esperto della cosa pubblica e conosce le dinamiche comunale, però, sa perfettamente cosa accade durante le commissioni e come le stesse vengano in molti casi espletate. Stamani i consiglieri, messi alla berlina da tanti lettori, hanno spiegato con una nota che a marzo si sono riuniti poche volte, ma noi abbiamo contestato altro: ovvero i pagamenti dei mesi di aprile, maggio e giugno. Il resto sono chiacchiere e puerili giustificazioni. Se si aggiunge a tutto ciò che per la prima volta nella storia del Comune non sono stati pubblicati i singoli importi (solitamente pubblicati sull’albo pretorio comunale), allora non varrebbe nemmeno la pena rispondere a lor signori. Sarebbe bello capire chi si è permesso di non pubblicare i loro nomi e gli importi e se lo ha fatto, eventualmente, per conto di qualche politico. Sono atti pubblici e tutti hanno il diritto di sapere.
P.S. Per la cronaca: nei mesi di gennaio, febbraio e marzo il Comune di Marano ha speso per i consiglieri poco più di 13 mila euro. Nei tre mesi successivi più di 20 mila, con un aumento di 7 mila euro. E’ evidente che tra loro c’è anche chi non è assiduo frequentatore delle inutili commissioni, prese però d’assalto da qualche noto accattone.
Gli importi (lordi) dei mesi di gennaio, febbraio e marzo:
Antonio Nastro: 564,23
Lorenzo Di Marino: 365,00
Salvatore Vallozzi: 630,61
Ciro Marzi: 1161,45
Chiara Diana: 696,90
Giuseppe Concilio: 464,46
Flora Angelotti: 1062,08
Pasquale Coppola: 365,09
Davide Di Luccio: 1128,46
Annarita Savanelli: 829,75
Luigi Carandente: euro 99,57
Matteo Bruno: 564,23
Vincenza Carandente: 929,32
Pasquale Albano: 66,38
Vincenzo Passariello: 331,90
Marta Monti: 796,56
Nicola Moio: 464,66
Teresa Giaccio: 165,95
Mauro Bertini: 33,19
Stefania Fanelli: 696,99
Catone Stefano: 464, 66
Lorenzo Abbatiello: 1028, 89
Maria Accongiagioco: 763,37
Orlando Brunella: 66,38
Garofalo Anna: 99,57
Totale: 13.840 euro.
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