Via la Pagano, in prefettura si è aperta la partita per la sua successione. Il Pd vuole piazzare l’ennesima persona di fiducia..

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Il ministro Lamorgese, titolare del Viminale, ha nella sua rosa di nomi anche l’attuale capo ufficio legislativo del ministero, Marco Valentini, prefetto di prima classe, tecnico molto apprezzato, autorevole figura di garanzia, ma proprio per questo molto utile nell’organigramma centrale alle dirette dipendenze del ministro. Un terzo nome potrebbe essere quello di un prefetto di provenienza della Polizia e, qui, facendo i calcoli dell’età e considerando i ruoli, potrebbe toccare a Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia, con una consolidata esperienza alle spalle, molto apprezzato e con un buon pezzo di carriera ancora davanti a sé.

Poi ci sono i nomi sponsorizzati dalla politica. Su questo fronte il più attivo è il Pd, in particolare quello barese, che spinge per l’attuale prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, già legato al ministro Graziano Delrio e ora in particolare al ministro Francesco Boccia. Questo attivismo si scontra contro il muro dell’ala Cinquestelle al governo. La scelta di un prefetto non può prescindere dal gradimento dei maggiori rappresentanti istituzionali locali. E napoletani sono la terza carica dello Stato, il presidente della Camera Roberto Fico, i ministri pentastellati Luigi Di Maio, Sergio Costa e Vincenzo Spadafora. Quest’ultimo, in particolare, è il referente grillino sul fronte degli apparati istituzionali e fa da intercapedine con il Pd.

In ogni caso, i Cinque Stelle non ci stanno a consegnare la prefettura di Napoli ad un esponente di un’altra fazione politica. E al momento non tocca ancora palla il nuovo ministro napoletano Gaetano Manfredi, fuori da questa partita. Ha perso definitivamente quota l’ipotesi di un parcheggio a Napoli dell’attuale direttore del Dis, Gennaro Vecchione, finito in un cono d’ombra dopo le ultime vicende con gli americani: gode della sola tutela del premier Giuseppe Conte di cui è considerato un fedelissimo esecutore. E ha perso quota anche il nome di Silvana Riccio, già a Napoli in vari ruoli, scartata perché non gradita al sindaco Luigi de Magistris con il quale ha avuto, come è noto, un fortissimo scontro negli anni scorsi. Da qui lo stallo e la conseguente vacanza al vertice degli uffici di piazza Plebiscito. Una partita aperta, legata alla debolezza del governo. Che potrebbe restare tale ancora per lungo tempo ma che il Quirinale in particolare vuole che si chiuda al più presto.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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