Marano, i due casi politici: Visconti e Catone. Il primo parla (a sproposito) di ricatti, il secondo non chiarisce da quale parte stia

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Il sindaco Visconti, che meno di due settimane fa ha nominato un assessore (Scatola) senza nemmeno farlo sapere ai suoi consiglieri, vuole dare lezioni di democrazia ai consiglieri (sei) che gli chiedono di essere adeguatamente rappresentati in giunta.

Il sindaco avrebbe utilizzato il termine “ricatto politico”, ma forse non gli è chiara la differenza tra ricatto e Abc della democrazia. Il sindaco, che vuole imporre ad ogni costo il suo fedelissimo, D’Alterio, avrebbe riferito che non cederà alle pressioni. Non è un ricatto chiedere adeguata rappresentanza nell’esecutivo. Sono legittime richieste. Da assecondare o meno, ma sono politicamente legittime.

Sul fronte della minoranza, invece, si assiste ormai da tempo a un altro caso: è il caso Catone, consigliere che quasi sistematicamente non partecipa ai consigli comunali, che non firma le mozioni dei suoi colleghi consiglieri di opposizione e che è stato perà attivissimo per far eleggere un giovane (pare vi sia anche una parentela) nel forum giovanile. Catone non parla e non parla nemmeno il fondatore del Movimento civico maranese, il geometra Antonio Cerullo, meglio noto come ‘o Pacione. La domanda è semplice e la risposta deve essere altrettanto secca: Stefano Catone è ancora un esponente dell’opposizione o appoggia la giunta Visconti? Facciano chiarezza una volta e per tutte. Ogni scelta può essere rispettata, ma almeno si faccia chiarezza.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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