Marano, ecco la strategia di Visconti per bloccare ribelli e malpancisti

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La strategia del sindaco Rodolfo Visconti è ormai chiara a tutti: vuole temporeggiare fino alle fine di febbraio con i sei rivoltosi e qualche altro malpancista, che gli chiederanno – da qui a qualche giorno – di azzerare la giunta e non solo. Visconti ritiene di potersi considerare “salvo” se arriverà in sella fino a quella data, quando si archivierebbe ogni possibilità di un voto in primavera, in concomitanza con le regionali. La strategia è stata delineata con i suo fedelissimi, in primis l’assessore D’Alterio, che Visconti vorrebbe proporre come futuro vicesindaco. Un tentativo che naufragherà di fronte al no secco non solo dei vari Di Marino, Carandente, Vallozzi, Concilio, Diana e Angellotti, ma anche dei consiglieri del Pd. D’Alterio, oggi, è praticamente inviso a tutti, ma il primo cittadino ha già studiato le contromosse. Nel prossimo summit con i sei rivoltosi avallerà la tesi del rimpasto, ma chiederà a tutti di attendere fino alla metà di gennaio. In questo lasso di tempo cercherà di avvicinare gli scontenti e di farli desistere dagli intenti bellicosi. Avrà un mese e per farlo si sta muovendo anche in ambito regionale: ha già contattato il consigliere Chianese e ha in animo di contattare anche Gianluca Daniele, molto in sintonia con alcuni esponenti dei democratici. Il resto lo dovrebbe fare Porcelli, ritenuto vicinissimo a un consigliere del gruppo dei ribelli.

Visconti può contare anche su altri fattori: l’aiuto di almeno tre consiglieri di minoranza. Uno che ormai da tempo è appiattito sulle posizioni di D’Alterio; uno che nemmeno si presenta più alle riunioni di minoranza; e un altro che sta sostenendo a spada tratta il dirigente di area tecnica Di Pace, finito nel mirino dei tecnici esterni all’Ente e di diversi consiglieri.

La partita politica, però, è tutta in mano ai sei ribelli e ai due consiglieri del Pd con un po’ di sale in zucca. Se il loro obiettivo è di avere un micragnoso assessore, allora saranno accontentati; se invece puntano a rilanciare realmente l’azione amministrativa, che oggi fa registrare il punto più basso, dovranno alzare e di molto la posta in gioco ed essere pronti anche a mandare a casa il primo cittadino del Pd. Difficile, però, che possano arrivare a tanto: molti di loro sono stati eletti con meno di 100 voti e non avranno in futuro altre opportunità. Sono dei miracolati e lo sanno. E alla fine si “accucceranno”. Visconti lo sa e, pur conscio dei suoi profondi limiti, politici e amministrativi, alla fine tirerà avanti ancora per qualche tempo. Fino a quando non interverranno alcuni fattori esterni.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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