Marano, una storiella dall’area Pip: il Comune affida alcuni lavori a una ditta di Sant’Antimo. Il titolare? Imparentato con il commissario di Forza Italia di Sant’Antimo

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Neanche lo sceneggiatore più fantasioso avrebbe potuto immaginare una storia così. La storia è quella dell’affidamento dei lavori di videoispezione del condotto fognario dell’area Pip, quella realizzata da una società della famiglia Cesaro di Sant’Antimo, una cui parte è stata sequestrata dalla Procura di Napoli. Il Comune di Marano, forse senza nemmeno rendersene conto, ha affidato quei lavori (necessari per quantificare l’ammontare dei successivi interventi per la messa in sicurezza delle strutture richiesta dalla magistratura napoletana) alla società Ecologia Vergara di Domenico Vergara ubicata nel territorio di Sant’Antimo.

Andiamo per ordine. Il Comune, il settore lavori pubblici in particolare, aveva avviato una procedura negoziata per l’affidamento di quei lavori invitando cinque ditte iscritte nella White list della prefettura. Tra questi la Espurghi San Nicola srl e la Ecologia Vergara, che si piazzano rispettivamente al primo e al secondo posto della “graduatoria”.

La prima ditta avrebbe dovuto svolgere i lavori – almeno questa era l’intesa iniziale – per un importo di 8 mila euro oltre Iva. Lavori aggiudicati, ma prima di partire il titolare dell’azienda fa sapere ai tecnici e funzionari del settore lavori pubblici che l’importo pattuito è da ritenersi valido solo per una parte degli interventi da eseguire. Il Comune, a quel punto, risponde picche: prendere o lasciare, altri soldi non sarebbero stati elargiti. La Espurghi San Nicola decide allora di fare un passo indietro e il Comune, di conseguenza, si rivolge alla seconda in graduatoria, la Vergara di Sant’Antimo, alla quale (per il lavoro completo) saranno corrisposte 13 mila e 200 euro Iva inclusa. Fondi inseriti in un capitolo di bilancio richiamato nella determina di affidamento sottoscritto dall’architetto Elena Bassolino.

Tutto normale? Tutto normale, se non fosse per un piccolo particolare: la ditta in questione, ovvero la Ecologia Vergara di Sant’Antimo, è gestita da una persona che ha legami familiari diretti con tal Luigi Vergara, politico santantimese di lungo corso, da sempre in rapporti (politici) con la famiglia Cesaro (era nel nuovo Psi insieme con Luigi Cesaro, il fratello dei titolari dell’azienda che ha interessi nel Pip di Marano) e diventato da qualche mese commissario cittadino di Forza Italia a Sant’Antimo, ovvero proprio nel paese roccaforte dei Cesaro e proprio nel partito “gestito”, direttamente o indirettamente, dalla potente famiglia di Sant’Antimo.

Conclusione. Il Comune ha affidato di videoispezione del condotto fognario del Pip, per il quale c’è un’indagine della magistratura in corso (si parla di interessi mafiosi e di lavori non eseguiti a regola d’arte) a una ditta collegata – seppur indirettamente – ad esponenti politici ritenuti vicinissimi ai Cesaro. I fratelli Cesaro, Raffaele e Aniello, sono indagati dalla Procura per alcuni tipi di reato, tra cui la falsificazione di alcuni atti relativi ai collaudi dell’area industriale di via Migliaccio. Il tutto è aggravato – secondo l’accusa – dalla finalità mafiosa.

Siamo certi che chi ha affidato quei lavori non conosceva questa storia e non vogliamo nemmeno insinuare o pensare che la ditta Ecologia Vergara di Sant’Antimo sia in qualche modo “influenzabile”. C’è troppa Sant’Antimo, però, in mezzo a questa storiella (niente rispetto al contesto Pip) e forse questo avrebbe dovuto far riflettere prima di dare il la all’affidamento.

Ci sarebbe ancora tanto da dire sull’area Pip. Molte cose, dall’arrivo dei nuovi commissari al Comune, si sono fermate: alcuni abusi e alcuni situazioni dei capannoni sarebbero state sanate, per altri invece, quelli che hanno modificato la destinazione d’uso, non si è fatto più nulla. Tutto tace, tutti aspettano…

 

 

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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