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Dopo più di un’ora e mezza d’attesa del dispositivo di condanna, nell’aula giudiziaria 217, è arrivata la sentenza. Il gup Cristina Di Palma ha così predisposto le pene con il giudizio abbreviato per Gennaro Tranchino, assistito dallo studio Vita-Martinelli, diciotto anni (due anni in più della richiesta del pm); Gaetano Busiello (l’avvocato è Nicola Basile) da quattordici a sette anni; Miriam Casale (la moglie di Tranchino) e il fratello Gaetano, dagli arresti domiciliari a sei anni di reclusione; Luigi Torina, tre anni; Michele Bertolino, due anni (avvocato Fioravante De Rosa) ed infine Mauro Capone, noto imprenditore di Mirabella Eclano (Avellino). Quest’ultimo, difeso da Carmine Monaco , ha ricevuto solo le attenuanti generiche e quindi assolto dalla pena di due anni e 7 mesi perché non ritenuto integrante della rete.
Per gli altri imputati di questo processo di primo grado sono stati attribuiti gli articoli 73 e 74 del Codice penale. Tradotto: traffico di droga e associazione a delinquere. La Corte ha ritenuto Tranchino essere il vero coagulante di una fitta rete di rapporti. Lo scorso 30 novembre furono emesse le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri di Casal di Principe. Complessivamente furono sequestrati 35 chilogrammi di hashish, marijuana, crack, cocaina ed eroina. Si organizzavano le staffette per il trasporto delle sostanze stupefacenti sull’asse Casal di Principe- Marano-Palermo. La droga, che giungeva nel Comune a Nord di Napoli, poi veniva smistata in varie località della Campania e giungeva anche alla malavita del capoluogo siciliano.
Mario Conforto
