Funerali a Marano e dintorni: a Napoli nord le ultime battute del processo per le intestazioni fittizie e l’illecita concorrenza. Un caso scoppiato sette anni fa

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Si è svolta stamani a Napoli nord una delle ultime udienze del processo che vede coinvolti diversi imprenditori del settore delle onoranze funebri, accusati di intestazione fittizia e illecita concorrenza, che in passato avrebbero favorito le aziende dei Cesarano, aiutandoli – secondo la pubblica accusa – ad aggirare i provvedimenti giudiziari (sequestri e interdittive) emessi, intorno all’anno 2018, dalle autorità competenti. Sono stati ascoltati nove testimoni, nello specifico familiari di defunti che si erano rivolti ai Cesarano per le esequie dei loro cari, ma poi, almeno sulla carta, espletati da altre aziende. Cittadini che, nelle settimane successive ai funerali, erano stati convocati dai carabinieri della caserma di Marano, sollecitati dalla Procura a fare luce sulla comparsa di manifesti privi di logo aziendale e carri funebri di agenzie del tutto sconosciute al territorio. I testimoni comparsi oggi in aula avrebbero, a suo tempo, interloquito con i referenti della ditta operante, ancora oggi, tra Marano, Calvizzano, Quarto e in tutta l’area flegrea, e saldato il conto del servizio agli stessi – direttamente o indirettamente – anche se i servizi richiesti sarebbero stati svolti da altre aziende.

A giugno, il pm Visone, in forza alla Dda di Napoli, formulerà le richieste di condanna.

 

 

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