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Non c’è pace per il Comune di Marano. Oggi è stata nominata per la quinta volta nella storia una Commissione di Indagine per “verificare la sussistenza di tentativi di infiltrazione e/o di collegamenti della criminalità organizzata nel contesto dell’amministrazione del suddetto Comune”.

I consigli comunali – che si sono susseguiti nel tempo- sono stati sciolti già 4 volte per infiltrazioni mafiose. Nel 1991 toccò al Sindaco Carlo Di Lanno, in quota Democrazia Cristiana, nel luglio del 2004 anche l’ex sindaco Mauro Bertini di Rifondazione Comunista fu prima sciolto dal Consiglio dei Ministri e successivamente reintegrato dal Tar nel settembre dello stesso anno. Nel 2015 fu il turno di Angelo Liccardo, in quota Forza Italia. Dopo 6 anni è toccato a Rodolfo Visconti, sindaco del Partito Democratico. E adesso con l’arrivo della commissione di indagine il prossimo sarà Morra? Vedremo.

Intanto sul fronte dell’opposizione, com’era ampiamente prevedibile, si registra un silenzio quasi inspiegabile. Eccetto qualche consigliere che fa comunicati al quanto discutibili, Izzo, Santoro e De Stefano. Il resto solo silenzio, anzi, addirittura si avallano le interviste del Sindaco. Nessuna presa di distanza, nessuna richiesta di fare chiarezza, niente di niente, si è scomodato persino un consigliere regionale della Lega e gli esponenti di Fratelli d’Italia fanno silenzio, soprattutto il loro rappresentante in consiglio. La Meloni a livello nazionale contrasta con insistenza la mafia e a Marano c’è chi sembra poco sensibile sul tema. Segnale abbastanza evidente che maggioranza ed opposizione già da tempo collaborano sotto banco e si spalleggiano a vicenda. Anche loro hanno scelto la strada sbagliata, bene, il tempo rimetterà le cose al proprio posto.

Tutti come sempre, dopo l’arrivo di una commissione d’accesso, si sono dichiarati fiduciosi e sereni. Poi il destino non è stato affatto benevolo.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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