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“Ci chiediamo, giunti all’inizio di settembre del 2024, che cosa abbia fatto di concreto per la sicurezza stradale il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Le morti sulle strade aumentano ed il progetto promosso da enti, associazioni e familiari delle vittime ‘comparsa’ finanziate dalle Regione non garantisce risultati. Ci sono troppi morti sulle strade e non possiamo permetterci questo lusso”. A parlare è il portavoce delle associazioni A.M.C.V.S. Odv (Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv), A.U.F.V. Odv (Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv) e A.I.F.V.S. ODV (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv), Biagio Ciaramella.
“Sono 10 anni che inviamo segnalazioni via PEC, ma non abbiam ricevuto alcuna risposta; le ultime due sono state inviate nel mese di agosto – afferma Ciaramella -. Forse De Luca ha lavorato su una linea tutta sua, mai resa pubblica, da seguire per la sicurezza stradale? Ci inviti in Regione per esporcela e confrontarci su di essa. I controlli continuano a mancare: gli utenti della strada si mettono alla guida senza caschi, al cellulare, sotto effetto di sostanze stupefacenti o ubriachi, rendendosi protagonisti di comportamenti che nulla hanno a che vedere con il rispetto del codice della strada. Ognuna di queste persone non è consapevole che può ammazzarsi e/o ammazzare. Nella maggiore dei casi, si tenta di dare subito torto al morto perché non può più parlare e viene omesso il rispetto sia per quest’ultimo che per le famiglie”.
“E’ necessario trovare delle soluzioni, con l’impegno del Governatore della Campania, delle amministrazioni, istituzioni, Prefetto e Questura. Bisogna stabilire una linea operativa congiunta, ai cui tavoli di discussione chiediamo di essere presenti per fungere da voce considerata – continua il referente -. Dopo una settimana da ogni tragedia, va tutto nel dimenticatoio, tranne il dolore che resta ai familiari. Ci appelliamo anche al Governo centrale affinché prenda provvedimenti nei confronti delle istituzioni locali e regionali negligenti rispetto al tema. E’ successo a Caivano, con la presenza di Giorgia Meloni, convocata da Patriciello”.
In questi mesi, Matteo Salvini sta lavorando sul nuovo codice della strada: “E’ fermo dal 1992 e, nei tanti governi succedutisi, nessuno ha mai posto in essere questa azione. Lo ringraziamo perché sta cercando di fare qualcosa di concreto – dichiara Ciaramella -. Il 7 e l’8 di agosto doveva esserci la parola definitiva, ma gli emendamenti presentati da vari gruppi parlamentari hanno nuovamente rallentato l’iter. Questi politici lo sanno che ci sono, in media, 12 morti al giorno sulle strade italiane ed il numero è in costante affermazione, specie nel fine settimana? Invitiamo la politica a fare presto per far sì che, chi di dovere, possa operare sui territori di appartenenza”.
Il messaggio al Governatore della Regione Campania è chiaro: “Ci sono associazioni finanziate dalla Regione che portano nelle scuole il tema, ma in modo molto superficiale, con l’intento finale di fare passerelle politiche – dice il portavoce -. Chiediamo che i fondi vengano investiti sulle strade in pessime condizioni, piuttosto che in questi progetti di dubbia utilità. I partner di queste associazioni promotrici sono enti che ci ritroviamo di fronte in gran parte dei processi in cui figuriamo come parte civile e che sono ritenuti responsabili di concause che portano alla morte di utenti della strada”.
Il messaggio finale di Ciaramella: “La prudenza è importante, ma non è l’unica responsabilità di morte. Chiediamo ai giovani di non mettersi alla guida ubriachi o superando gli eccessi di velocità, arrivando alle destinazioni con le loro gambe e non ritornando alle loro case in una bara. E’ inutile sentirsi Superman alla guida, salviamoci e salviamo vite umane”.
“Sono 10 anni che inviamo segnalazioni via PEC, ma non abbiam ricevuto alcuna risposta; le ultime due sono state inviate nel mese di agosto – afferma Ciaramella -. Forse De Luca ha lavorato su una linea tutta sua, mai resa pubblica, da seguire per la sicurezza stradale? Ci inviti in Regione per esporcela e confrontarci su di essa. I controlli continuano a mancare: gli utenti della strada si mettono alla guida senza caschi, al cellulare, sotto effetto di sostanze stupefacenti o ubriachi, rendendosi protagonisti di comportamenti che nulla hanno a che vedere con il rispetto del codice della strada. Ognuna di queste persone non è consapevole che può ammazzarsi e/o ammazzare. Nella maggiore dei casi, si tenta di dare subito torto al morto perché non può più parlare e viene omesso il rispetto sia per quest’ultimo che per le famiglie”.
“E’ necessario trovare delle soluzioni, con l’impegno del Governatore della Campania, delle amministrazioni, istituzioni, Prefetto e Questura. Bisogna stabilire una linea operativa congiunta, ai cui tavoli di discussione chiediamo di essere presenti per fungere da voce considerata – continua il referente -. Dopo una settimana da ogni tragedia, va tutto nel dimenticatoio, tranne il dolore che resta ai familiari. Ci appelliamo anche al Governo centrale affinché prenda provvedimenti nei confronti delle istituzioni locali e regionali negligenti rispetto al tema. E’ successo a Caivano, con la presenza di Giorgia Meloni, convocata da Patriciello”.
In questi mesi, Matteo Salvini sta lavorando sul nuovo codice della strada: “E’ fermo dal 1992 e, nei tanti governi succedutisi, nessuno ha mai posto in essere questa azione. Lo ringraziamo perché sta cercando di fare qualcosa di concreto – dichiara Ciaramella -. Il 7 e l’8 di agosto doveva esserci la parola definitiva, ma gli emendamenti presentati da vari gruppi parlamentari hanno nuovamente rallentato l’iter. Questi politici lo sanno che ci sono, in media, 12 morti al giorno sulle strade italiane ed il numero è in costante affermazione, specie nel fine settimana? Invitiamo la politica a fare presto per far sì che, chi di dovere, possa operare sui territori di appartenenza”.
Il messaggio al Governatore della Regione Campania è chiaro: “Ci sono associazioni finanziate dalla Regione che portano nelle scuole il tema, ma in modo molto superficiale, con l’intento finale di fare passerelle politiche – dice il portavoce -. Chiediamo che i fondi vengano investiti sulle strade in pessime condizioni, piuttosto che in questi progetti di dubbia utilità. I partner di queste associazioni promotrici sono enti che ci ritroviamo di fronte in gran parte dei processi in cui figuriamo come parte civile e che sono ritenuti responsabili di concause che portano alla morte di utenti della strada”.
Il messaggio finale di Ciaramella: “La prudenza è importante, ma non è l’unica responsabilità di morte. Chiediamo ai giovani di non mettersi alla guida ubriachi o superando gli eccessi di velocità, arrivando alle destinazioni con le loro gambe e non ritornando alle loro case in una bara. E’ inutile sentirsi Superman alla guida, salviamoci e salviamo vite umane”.
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Biagio Ciaramella