Maradona, gli eredi vogliono bloccare l’asta del Pallone d’Oro

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Cinque gol segnati, uno contro l’Italia, nel secondo match del girone, i due realizzati all’Inghilterra, nei quarti di finale, e poi l’altra doppietta contro il Belgio, in semifinale, oltre a cinque assist decisivi. I numeri di Diego Armando Maradona ai Mondiali di calcio del 1986 raccontano solo una parte dell’impresa compiuta dall’eroe del calcio argentino, dopo quella rassegna premiato con il Pallone d’Oro come miglior giocatore. E proprio quell’iconico premio è al centro di un contenzioso tra gli eredi del Pibe de oro e la casa d’aste francese Agoutte che, il 6 giugno prossimo, dovrebbe mettere all’asta lo stesso, per un incasso possibile tra i 12 e i 15 milioni di euro.

La decisione della famiglia di Maradona

Dovrebbe, si diceva, perché ora la famiglia di Maradona ha deciso di frenare l’asta che metterà in vendita il Pallone d’oro, recentemente ritrovato dopo essere scomparso per decenni in circostanze ancora avvolte dal mistero. La casa d’aste francese afferma nella propria pagina web che l’oggetto appartiene ad una “collezione privata” ma le figlie di Diego, Dalma e Gianina insieme all’ex moglie Veronica Ojeda, sostengono quel trofeo sia stato rubato e che l’attuale proprietario non ha la potestà per poterlo vendere. Gilles Moreu, avvocato dello studio legale Paradox contattato dagli eredi di “El Diez”, ha dichiarato infatti che presenterà un ricorso urgente al presidente del tribunale di Nanterra vicino a Parigi, per ritirare il Pallone d’Oro dall’asta.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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