Piani urbanistici, lottizzazioni e cemento: nell’area giuglianese e flegrea il mattone è l’attività più fiorente

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Piani urbanistici abbozzati, in dirittura d’arrivo e lottizzazioni sbloccate. La questione cemento è tornata d’attualità nei territori a nord di Napoli, dove da qualche anno le aziende edili fanno registrare volumi di affari considerevoli, facendo rievocare la stagione della maxi speculazione degli anni Ottanta, quando migliaia di cittadini decisero di trasferirsi dal capoluogo alla provincia, con conseguenze devastanti – sotto il profilo ambientale ed idrogeologico – per il territorio. Nell’area giuglianese e in quella flegrea il consumo intensivo di suolo è sotto gli occhi di tutti.

A Marano, di recente, è stato sbloccato – per effetto di un ricorso alla giustizia amministrativa promossa da una cooperativa titolare di una terreno in via Adda – un piano di lottizzazione denominato C17. Il via libera consentirà ai costruttori – promotori del ricorso – di realizzare almeno una ventina di appartamenti in una specifica zona. La decisione del Tar potrebbe aver spianato la strada anche alle altre cooperative titolari delle restanti particelle. A conti fatti, in un’area già densamente urbanizzata, a breve potrebbero sorgere centinaia di nuove case. Il tema lottizzazioni è sempre d’attualità nella città in cui l’autorità giudiziaria è spesso intervenuta, in passato, per bloccare importanti piani edificatori, come quello della cosiddetta C14. A Marano il nuovo Puc è ancora in itinere.

Nella vicina Quarto, dove le operazioni improntate alla realizzazione di nuovi insediamenti abitativi sono già riprese da qualche tempo, il sindaco Antonio Sabino ha presentato le linee guida del nuovo piano urbanistico comunale. Lo strumento urbanistico – che un team di esperti sta predisponendo – deve passare ancora per diversi step: l’approvazione in giunta, le controdeduzioni dei cittadini, l’invio degli atti alla Città Metropolitana e l’approvazione in Consiglio comunale. Anche a Mugnano il business del cemento è fiorente. Per il varo del Puc ci vorrà ancora tempo. Nel frattempo, a Mugnano e altrove, Giugliano in primis, si continua a costruire, poiché le norme di salvaguardia – che contemplerebbero lo stop a tutte le operazioni – possono scattare solo con l’approvazione del Puc in giunta.

A Calvizzano, dove il Piano è stato approvato anni fa da una commissione straordinaria, sorgeranno invece una sessantina di appartamenti in punto al confine con Marano, sempre nella zona di via Adda.

A Qualiano, invece, il Puc è stato approvato e i nuovi appartamenti saranno circa 400. C’è poi la questione degli indici di fabbricabilità. Nei comuni in cui i Puc non sono stati ancora approvati restano vigenti i vecchi piani regolatori, che in teoria contemplerebbero la possibilità di dar luogo a nuove e imponenti operazioni. In realtà – ma spesso non se ne tiene conto – gli indici di fabbricabilità dovrebbero essere ridotti per effetto del cemento selvaggio già riversato sui territori e sulla scorta dei piani casa adottati o in via d’attuazione in ambito regionale.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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