Il caso Bari, la sinistra non vuole la commissione d’accesso. Ma è un atto dovuto e previsto dalla legge

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Le mani del clan sarebbero state così addentro alla municipalizzata del trasporto pubblico Amtab di Bari, da poter non solo pilotare le assunzioni tramite le agenzie interinali, ma anche imporre all’azienda di lasciare lavorare indisturbati i «loro» parcheggiatori abusivi durante i grandi eventi e concerti. Tutto emerge nel decreto che ha disposto l’amministrazione giudiziaria della società, dopo l’inchiesta della Dda di Bari «Codice interno» – 130 arresti per voto di scambio politico mafioso – che ha aperto un caso politico con il Viminale, per l’invio della commissione d’accesso. Un atto che ha sullo sfondo l’ipotesi di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Ieri sono stati nominati i componenti della commissione: Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza, Antonio Giannelli, viceprefetto, Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Gdf.

A sostegno del sindaco Antonio Decaro stamattina la piazza convocata da Pd e Cgil, perché «Bari non si tocca». Resta l’indignazione del primo cittadino, sotto scorta da 9 anni per le minacce della criminalità organizzata. Non indagato e non coinvolto nelle indagini, nei giorni scorsi si è parlato di un pentito che aveva detto di avere avuto un incontro alla sua presenza e di avere assicurato il suo appoggio elettorale in cambio di posti di lavoro. Ma sulla vicenda risalente a 14 anni fa i magistrati non hanno trovato alcun riscontro, e la posizione di Decaro è stata archiviata. Del resto in un’altra intercettazione due esponenti del clan Parisi parlavano così del sindaco: «Decaro non dà niente Quegli altri danno un sacco di soldi». I due affiliati avrebbero invece contribuito all’elezione di Maria Carmen Lorusso nelle file del centrodestra nel 2019. Lei e il marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale, sono accusati di voto di scambio politico-mafioso. Decaro ha rivendicato la distanza siderale dai due. Ma spunta dal passato una nomina: nel 2015 aveva nominato Lorusso a Presidente del Nucleo di Valutazione della Città metropolitana, sollevando le ire della sinistra, essendo Lorusso la moglie di Olivieri, allora presidente della Multiservizi. Ma in conferenza stampa due giorni fa Decaro ha ricordato ancora che «Olivieri l’ho cacciato io quando sono diventato sindaco».

La vicenda è quella di Bari, dove il ministro dell’Interno ha inviato una commissione d’accesso per verificare eventuali condizionamenti mafiosi nella macchina amministrativa del Comune. A Bari ci sono stati decine di arresti e, tra gli arrestati, figurano anche due consiglieri comunali. E ci sono anche condizionamenti in un’azienda che lavora per il Comune. La commissione d’accesso è dunque logica conseguenza di tutto ciò. ma siccome viene toccato un sindaco del pd inizia la cagnara mediatica. “io sto con de caro, giù le mani da bari” e scemenze simili. Ma cosa c’entra? Se anche il sindaco non fosse coinvolto, la commissione d’accesso (per condizionamenti mafiosi) è un atto non dovuto ma di più. ma siccome è il sindaco del pd, vedrete che anche stavolta – come accadde per Roma – l’ente barese la farà franca.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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