Punti di vista. Marano. De Magistris: “Il tram veloce resta una chimera? La città ha bisogno di grandi opere, non di altre case. Sindaco e giunta non hanno ingranato”

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IL TRAM VELOCE E LA CITTÀ DI MARANO VIVIBILE: RESTANO UNA CHIMERA?

In questi ultimi giorni da alcuni giornali locali sono stati trattati argomenti che lasciano trapelare i limiti di alcuni Amministratori locali del territorio che non tengono conto del fatto che l’intera area a Nord di Napoli ed in particolare la città di Marano avrebbe bisogno di opere straordinarie e di una progettualità ben definita che possa trasformarla da città dormitorio a città vivibile con tutte le caratteristiche richieste. Uno degli argomenti caldi è quello del Tram Veloce, ma su questo temo siamo ancora all’anno zero. Durante l’ultimo convegno tenutosi al Palaraffaella di Calvizzano con il Presidente della Città Metropolitana e l’ing. Edoardo Cosenza, Assessore alla mobilità al Comune di Napoli ero emerso come il progetto era in cima ai suoi pensieri ed era da ritenersi di possibile attuazione. Ma a distanza di due anni non esiste traccia del progetto di fattibilità nemmeno nell’ultimo bilancio di previsione della Città Metropolitana. Addirittura in alcune circostanze l’idea del progetto del Tram Veloce viene sostituita con quella della Metropolitana del Mare, confondendo le due opere per le quali il distinguo è d’obbligo. Ho posto il quesito all’attuale Consigliere Delegato ai Trasporti, al momento, non ho ottenuto riscontro. Il Tram Veloce con partenza ed arrivo alla stazione di Chiaiano, del Metro’ Collinare, in forma circolare, raggiungerebbe Marano, Qualiano, Bivio ASL di Villaricca, Calvizzano, Bivio di Mugnano potrebbe avere una possibile attuazione in un tempo medio-breve con un costo-beneficio soddisfacente per un’utenza di circa 250.000 unità e con un tratto a percorso urbano ed un altro a scorrimento veloce dei regi lagni ed il vecchio percorso dell’Alifana, tutto su suolo pubblico mentre la Metropolitana del Mare, poiché rientra nel Circuito Integrato Regionale su Ferro con un tempo di realizzo medio-alto, ed una diversa finalità, non puo’ prescindere da uno sviluppo industriale dell’intera area del giuglianese con uno sviluppo socio-economico, culturale ed occupazionale dell’intera area. Per questo le due opere non sono sovrapponibili ed hanno finalità diverse.
Poiché l’idea di progetto è stata partorita in un convegno da me promosso con l’allora Presidente dell’E.A.V., l’ing.Nello Polese mi sta particolarmente a cuore. Nel convegno venne, infatti prospettata una possibile ipotesi di tale progetto suffragata successivamente dall’incontro da me tenuto, con ex Sindaco Rodolfo Visconti che mi delego’ a proseguire il lavoro di una possibile realizzazione, con l’allora Consigliere Delegato ai Trasporti dott. Giuseppe Cirillo, attualmente con delega alla Vice-Presidenza alla Città Metropolitana, il quale mi espresso la fattibilità dell’opera purché fosse anticipato da un deliberato dei singoli Comuni interessati, per permettere all’Ente di intraprendere un Progetto di massima per passare poi alla fase operativo, ma allo stato attuale è ancora il tutto in alto mare.
Partendo da questa opera di collegamento importantissima, bisogna constatare i limiti di una classe politica locale incapace ad intravedere un distinguo tra l’ordinaria
amministrazione, purtroppo, anch’essa carente e quella straordinaria, impellente, necessaria, alle nostre zone per attuare un reale cambiamento che vada in un corretto vivere civile.
Quindi, resta un’illusione, una fantasia, un desiderio, un sogno bellissimo ma privo di concretezza e di qualsiasi possibilità di concretezza? Penso di No! Per cui ci proponiamo di promuovere a breve un convegno in merito, né seguiranno anche altri per evidenziare i limiti di questa Amministrazione che non comprende che la Città necessita oltre ad una efficiente gestione dell’ordinario anche della realizzazione di opere strutturali, quale il collegamento sia su ferro che su strada con una circonvallazione a monte che proietti lo sguardo e gli interessi verso la zona flegrea-giuglianese per raggiungere, nel più breve possibile, la zona ospedaliera eliminando di fatto l’ingorgo esistente che si crea tra e per la città di Napoli ed i Paesi del circondario. Ribadendo, per l’ennesima volta, che a Marano città non servono altre case per civile abitazioni, ma salvaguardare il poco spazio esistente da adibire a parcheggio e verde attrezzato con un recupero del vecchio centro storico da utilizzare i suoi vani terranei per le attività attrattive, del ristoro e del tempo libero. Dato la particolarità della zona andrebbe valorizzare l’esistente con una programmazione mirata del verde, rendere tutt’uno la Selva della Salandra con il Bosco di Pietraspaccata ed il verde che ci porta, per un verso, ai confini verso Chiaiano e l’Ospedale Monaldi e, per l’altro, scende alla città di Quarto, un tempo nostra frazione, con la valorizzazione anche dei suoi reperti esistenti, tra questi la Chiesetta di Pietraspaccata e l’ex Convento, tuttora la masseria di sotto e di sopra di Fuoragnano, nonché la Casina da caccia reale di Monteleone da rendere, altresì , tutt’uno l’intera collina dei Camaldoli con l’Eramo alla sua cima.
In questo quadro cito l’ultimo scandalo pubblicato su TerranostraNews: il Comune snobba un altro finanziamento regionale per la valutazione della sicurezza degli edifici scolastici secondo le nuove norme sismiche vigenti. In aggiunta a quelli per i beni confiscati per non citare i finanziamenti della Città Metropolitana, prima concessi e poi cancellati per il rifacimento di alcune strade cittadine. Strade dissestate, ultima la voragine del Corso Europa all’altezza del bar Texas. Poiché il territorio di Marano è soggetto al dissesto idrogeologico dal punto di vista strutturale ha bisogno di grandi opere di contenimento delle acque per evitare allagamenti e la formazione di depositi di fanghi a valle. Ormai Marano è in preda all’incuria.

Ripetersi è superfluo, elencare le inadempienze è doveroso, addebitare il tutto all’inadeguatezza degli uffici tecnici ed amministrativi comunale è limitativo, se non fuorviante. Pensare di sostituire tutto ciò con una gara podistica o una festa di piazza, seppur meritevole, per giunta, patrocinate dalla Parrocchia di San Castrese è anch’essa limitativa per una Giunta che pensa di amministrare la cosa pubblica priva di una visione d’insieme per cui alle deficienze degli uffici tecnici preposti, bisogna riscontrare limiti soggettivi dimostrati dai suoi rappresentanti e della sua massima espressione, che cerca di privilegiare i propri interessi lavorativi a discapito degli interessi collettivi, dimostrando una incapacità ad interloquire con le Autorità Preposte: il Governo Nazionale, la Regione e la Città Metropolitana, quest’ultima interlocutore primario per la realizzazione delle idee di progetto summenzionate che andrebbero a cambiare il volto alla nostra martoriata Marano.

Franco De Magistris

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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