Marano, scandalo Giudice di Pace. L’ex dirigente comunale De Biase: “Dichiarazioni De Nigris improbabili e stravaganti. Speriamo ora si faccia chiarezza dopo denuncia di De Stefano”

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Gentile Direttore, dopo aver letto la risposta, attraverso il Suo giornale, di un ex
assessore su quanto denunciato dal Consigliere comunale De Stefano sulla vicenda
della palazzina Giudice di pace di Marano, non posso evitare di fare alcune mie brevi
considerazioni in merito. Già nel 2020, sempre in relazione a quanto allora
affermava lo stesso assessore, scrissi che ascoltare dichiarazioni di autorevoli
rappresentanti istituzionali del Comune in merito alla vicenda dello stabile del
Giudice di pace che tuonano in maniera impietosa: “la sentenza di soccombenza
del Comune di Maran , con la quale i fratelli Cavallo diventano proprietari del 73%
dello stabile, non è stata appellata perché il responsabile dell’avvocatura comunale
non ci ha mai comunicato nulla; oppure che il fascicolo relativo spariva e
ricompariva dagli uffici comunali“, lasciano perplessi e sgomenti per la loro gravità e
rappresentano atto di accusa preciso e diretto.

Ed ancora oggi, leggendo le ulteriori dichiarazioni in merito, mi domando cosa si è
fatto per punire evidenti e palesi responsabilità? L’ex assessore parla di
trasmissione di atti alla Procura della Corte dei Conti e oggi dice che la Procura non
agì perché erano ancora pendenti procedimenti relativi alla questione suddetta.
Dichiarazioni forse improbabili e anche un attimo stravaganti. Inoltre parla di
responsabilità di ex amministratori e dirigenti tecnici del Comune dell’epoca che
avevano posto in essere azioni e omissioni che arrecavano danni economici e
patrimoniali ingenti all’Ente pubblico. Non discuto su quanto in buona fede afferma,
dicendo anche qualche verità, ma il tutto però viene riferito in modo abbastanza
vago, cercando però di non entrare nel merito della realtà vera.
Nessuno può negare l’evidente omissione di un ex dirigente tecnico dell’epoca che
dopo aver iniziato la procedura espropriativa del suolo , definita e comunicata agli
interessati l’indennità di esproprio, non porta a temine la procedura; sia pure dopo
aver concluso anche un accordo verbale con i proprietari del terreno e dopo aver
iniziato i lavori dello stabile su cui doveva sorgere il centro per l’impiego. Poi
all’improvviso senza nessun preavviso, abbandona il Comune di Marano per
trasferirsi in altro Comune in un momento particolarmente delicato della vita
amministrativa dell’Ente, lasciando in balia delle onde l’allora Sindaco Perrotta che si
ritrovò dalla sera alla mattina senza un riferimento tecnico e dovendo affrontare
anche l’emergenza del trasferimento degli uffici del Tribunale dalla sede di via
Nuvoletta per grossi problemi strutturali urgenti dello stabile.
Non dice l’assessore poi di grossolani errori compiuti da dirigenti tecnici
relativamente recenti , non parla di inadempienze del Comune rispetto a tentativi di
conciliazione a più riprese proposti dai proprietari del suolo, ma la cosa che
sconcerta è come mai che fatti così gravi , anche di rilevanza penale , non vengono
denunciati alla procura della Repubblica. Si cerca solo di sparare nel mucchio senza colpire nessuno, forse per confondere le idee e distogliere l’attenzione su reali responsabilità sulle quali si poteva e si può ancora agire. La cosa che lascia ancora
più perplessi è che anche la gestione commissariale, su fatti di enorme
responsabilità nulla denuncia, anzi loro stessi continuano nel perpetrare in errori già
precedentemente commessi, pur avendo nel loro seguito consulenti ed assistenti di
comprovata esperienza.
Ribadisco che in un paese normale non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di
denunciare, un qualsiasi magistrato avrebbe dovuto perlomeno andare a vederci più
chiaro ed aprire un fascicolo, spesso lo hanno fatto per situazioni molto meno gravi.
Quindi bene ha fatto il consigliere comunale De Stefano a denunciare questi fatti alla
Corte dei Conti ( nel momento in cui è in atto nel nostro Comune una ispezione del
MEF) e alla Procura della Repubblica per cercare di far individuare responsabilità
contabili e penali su di una situazione scandalosa che grida vendetta, per questo
sarebbe auspicabile che vi fossero tanti altri De Stefano per far evidenziare e
mettere in luce tante altre vicende poco chiare verificatesi nel nostro comune negli
ultimi anni.
Un dato però è certo su cui partire, l’amministrazione Visconti di cui l’assessore
faceva parte ha avuto sei mesi di tempo per appellare la sentenza di soccombenza
del Comune di Marano e non l’ha fatto perché a loro dire sono venuti a conoscenza
della stessa solo quando questa è diventata inappellabile, tutto appare almeno
molto strano. Ma perché allora non hanno denunciato chi non ha consentito al
Comune di difendersi? Ci si auspica, che dopo la denuncia del consigliere, gli organi
inquirenti possano finalmente agire e scoprire la verità e colpire i responsabili di
questo scandalo, perché non appare giusto che siano sempre e solo i cittadini a
pagare per responsabilità altrui.

Dr. Luigi De Biase

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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