Mandato di arresto internazionale per crimini di guerra. Lo ha emesso la Corte penale internazionale dell’Aja contro Vladimir Putin.
Arriva dunque a una clamorosa svolta l’inchiesta avviata poche settimane dopo l’invasione.
Il presidente russo è accusato di aver deportato migliaia di bambini ucraini in Russia. La stessa accusa, con un secondo mandato di cattura, è stata contestata a Maria Lvova-Belova, commissaria di Mosca per i diritti dei bambini. Investigatori e magistrati che indagano sui crimini compiuti durante il conflitto spiegano che questo filone di indagine ha sempre avuto la priorità perché «bambini e adolescenti non possono essere trattati come bottino di guerra». E adesso, al termine di verifiche complesse e approfondite anche per quanto riguarda la procedibilità e gli aspetti giuridici, i tre giudici – l’italiano Rosario Aitala , il giapponese Tomoko Akane e il costaricano Sergio Ugalde – hanno accolto le sue richieste del procuratore Karim Khan.
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