Partito il progetto Patrimoni, territori e comunità: itinerari culturali a confronto, ideato dall’Istituto Alberghiero “Cavalcanti” di San Giovanni a Teduccio

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Somma Vesuviana protagonista con Napoli. Un itinerario incominciato oggi, ben 4 le tappe, la giornata conclusiva il 23 Febbraio alla Mostra d’Oltremare di Napoli.

Nell’Antica Roma l’antipasto era a base di albicocche. Somma Vesuviana: terra di albicocche e di una missione archeologica italo – nipponica.

Rosalinda Perna (Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano) : “Con questo progetto puntiamo al cammino che potrebbe portare alla candidatura Unesco del nostro patrimonio culturale ed enogastronomico”.

Oggi all’Alberghiero “Cavalcanti” di Napoli la preparazione di piatti tradizionali sommesi a base di baccalà, anche la pizza. Non è mancato il vino sommese: la Catalanesca.  E all’interno dell’Istituto un Museo Archeologico con esposizione di reperti portati alla luce durante i lavori per la realizzazione della scuola, ma anche un Thermopolium romano e addirittura il pranzo romano.

Paola Graziano, (Docente di Italiano al Cavalcanti e Referente del Progetto) : ““Patrimoni, territori e comunità: itinerari culturali a confronto è percorso enogastronomico che la scuola ha deciso di attuare, in collaborazione con la rivista culturale “Obiettivo Folclore”. Si tratta di 4 tour enogastronomici che hanno lo scopo di esaltare le eccellenze campane. Oggi abbiamo valorizzato la realtà di Somma Vesuviana”.

Somma città del canto popolare, della Festa delle Lucerne, dei Riti della Montagna che stanno per iniziare!

Elisabetta Nappo, (Direttore della Rivista Culturale “Obiettivo Folclore”) : “L’idea è quella di dare spazio, importanza e voce al patrimonio immateriale della bellissima Regione Campania. Abbiamo tanto da dare, per fortuna e siamo in condizioni di farlo non solo attraverso eccellenze culinarie come il baccalà, il caffè, il vino ma anche con elementi che rappresentano un’espressione culturale di una comunità e di un popolo. Pensiamo ad esempio ai Gigli di Barra o ai Riti della Montagna di Somma Vesuviana. Quindi inclusione, didattica e patrimoni a confronto”.

 

“L’obiettivo è la valorizzazione del territorio sommese che parte dalle eccellenze gastronomiche ma allargandosi al patrimonio culturale. Somma e non mi stanco mai di ribadirlo, è un paese ricco di  cultura: Villa Augustea, sito archeologico , punta di diamante che è un continuo divenire grazie alla missione archeologica internazionale, la Festa delle Lucerne nel Borgo, i riti della Montagna a partire dal primo Sabato dopo Pasqua, le chiese sotterranee del Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo, il Santuario Mariano di Santa Maria a Castello, il Castello di Lucrezia D’Alagno risalente al ‘400, la Cinta Muraria Aragonese al Borgo Antico, i vari prodotti agricoli dell’albicocca, della catalanesca, del pomodorino del piennolo, ma anche il baccalà e la frutta secca. Somma Vesuviana deve uscire dai propri confini e farsi conoscere oltre la Campania, sviluppando i percorsi turistici. Abbiamo iniziato un cammino che possa portare al riconoscimento Unesco del patrimonio culturale e gastronomico del nostro borgo”. Lo ha affermato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano.

Partito dunque il progetto “Patrimoni, territori e comunità: itinerari culturali a confronto. Somma Vesuviana ne sarà parte integrante con Napoli, Falciano del Massico.  L’evento iniziale, oggi a Napoli, all’Istituto Alberghiero “Cavalcanti” di San Giovanni a Teduccio al cui interno è addirittura possibile visitare un Museo Archeologico con l’esposizione di reperti rinvenuti durante i lavori di realizzazione dell’Istituto scolastico.

Un  Museo dove sono esposti anche un Thermopolium romano, ma anche il menù di un pranzo tipico dell’antica Roma.  A non molta distanza dal Thermopolium, sempre all’interno del Cavalcanti, ci sono le cucine dove in presenza delle istituzioni sono stati elaborati i piatti della tradizione di Somma Vesuviana.

Oggi protagonista è stato il baccalà di Somma Vesuviana con il vino Catalanesca. Storie che incrociano la Roma antica, la dominazione spagnola e le leggende dalla Norvegia. Una cultura millenaria testimoniata da un grande patrimonio culturale e enogastronomico.  Al Cavalcanti di San Giovanni a Teduccio, gli allievi hanno preparato piatti a base di baccalà, piennolo con un buon calice di Catalanesca e non solo.

L’assessore Rosalinda Perna, in rappresentanza del Comune di Somma Vesuviana, ha assistito alla lavorazione della pizza infornata, all’elaborazione dei piatti nelle cucine del Cavalcanti. Un’esperienza dal vivo! Poi la degustazione.

“Il progetto si chiama “Patrimoni, territori e comunità: itinerari culturali a confronto. Un percorso enogastronomico che la scuola decide di attuare, in collaborazione con la rivista culturale “Obiettivo Folclore”. Si tratta di 4 tour enogastronomici che hanno lo scopo di esaltare le eccellenze campane. Oggi abbiamo valorizzato la realtà di Somma Vesuviana  – ha affermato Paola Graziano, Docente di Italiano al Cavalcanti e Referente del Progetto – con la produzione del baccalà, gustandolo in tanti modi ed anche sulla pizza. Il secondo tour sarà sul Falerno di Falciano del Massico, il terzo sarà dedicato ai Gigli di Barra, il quarto invece sarà dedicato al Caffè e avverrà nella sede dell’Accademia del Caffè a Napoli. L’obiettivo è quello di permettere al contesto territoriale di entrare nella scuola, fare in modo che il patrimonio culturale sia garantito attraverso la valorizzazione di quello enogastronomico.

E sono stati proprio i giovani del Cavalcanti a narrare i piatti.

“Personalmente sono laureata in Lettere ma studio Antropologia Culturale alla Sapienza, a Roma, dunque un percorso già tracciato. Per questo l’idea del progetto sviluppato è quella di proporre una sorta di inclusione – Elisabetta Nappo, Direttore della Rivista Culturale “Obiettivo Folclore” –  in questo caso culturale, territoriale, comunitaria che riguardi non solo la Sesta Municipalità di Napoli ma anche le altre realtà. Ad esempio pensiamo a Somma Vesuviana. Oggi, abbiamo ospitato al Cavalcanti, la comunità di Somma Vesuviana. L’idea è quella di dare spazio, importanza e voce al patrimonio immateriale della bellissima Regione Campania. Abbiamo tanto da dare, per fortuna e siamo in condizioni di farlo non solo attraverso eccellenze culinarie come il baccalà, il caffè, il vino ma anche con elementi che rappresentano un’espressione culturale di una comunità e di un popolo. Pensiamo ad esempio ai Gigli di Barra o ai Riti della Montagna di Somma Vesuviana. Quindi inclusione, didattica e patrimoni a confronto”.

Somma Vesuviana: città del canto popolare, dei Riti della Montagna, di meravigliosi prodotti agricoli.

“Il progetto ha avuto inizio con la visita al Museo archeologico interno all’Alberghiero Cavalcanti. Lo studio spazia dunque dalla cultura antica del territorio e dunque dalla Roma antica, fino al contesto odierno per garantire la narrazione del piatto. Ad esempio anche le tecniche di conservazione dei cibi – ha dichiarato Antonio Esposito, docente di Enogastronomia dell’Istituto Alberghiero “Cavalcanti” –  che venivano utilizzate all’epoca. Ad esempio i romani consumavano le albicocche come antipasto. L’obiettivo anche del progetto è far conoscere il patrimonio culturale e il patrimonio enogastronomico Made in Italy ed esattamente Made in Naples nel mondo. Oggi, per la giornata dedicata a Somma Vesuviana, abbiamo preparato un baccalà a bassa cottura con gemmi di cavolfiore e crema di papacelle, arricchito da una spruzzata di cioccolato bianco per suscitare i sensi. Poi pizza al baccalà con pomodorino giallo e rosso di questo territorio, stiamo parlando di Campania Felix!”.

Ed oggi a Napoli i piatti della tradizione sommese, anche a base di baccalà!

“ Oggi abbiamo preparato i piatti della tradizione seguendo i ricettari classici – ha affermato Gianluca Dellino, docente di Enogastronomia, settore cucina dell’Istituto Alberghiero “Cavalcanti” di San Giovanni a Teduccio, a Napoli – con baccalà, frittelle di baccalà che si consumano alla vigilia di Natale. Dunque i patti erano tutti legati alla lavorazione e al taglio del baccalà!”.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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