Un mese al voto. Uninominali, plurinominali e soglia di sbarramento: ecco come funziona la legge elettorale

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Come si vota? Con quale sistema e quali sono i principali dubbi. Tra uninominali e plurinominali, maggioritario e proporzionale, liste, coalizioni e soglie di sbarramento il rischio di confondersi è alto: colpa del Rosatellum, la legge elettorale con cui per la seconda volta voteremo alle elezioni politiche, che tutti dicono di voler cambiare (compreso il Pd che ne è stato l’artefice). Si tratta di uno strano ibrido tra un sistema maggioritario (che avvantaggia le liste e coalizioni più forti) e proporzionale (che tende a rispecchiare in Parlamento i risultati delle forze in campo). Come la legge precedente, il cosiddetto Porcellum, prevede le liste bloccate e non dà la possibilità di esprimere preferenze. Vediamone i punti principali.

I collegi – Le prossime Camere saranno composte di 400 deputati e 200 senatori elettivi, per un totale di 600 parlamentari. Di questi, 221 (il 37%) sono eletti in altrettanti collegi uninominali con sistema maggioritario a turno unico: significa che a vincere il seggio è il candidato della lista (o della coalizione di liste) che prende anche un solo voto in più degli altri. Altri 367 deputati e senatori (il 61%) sono invece eletti in 75 collegi plurinominali che assegnano un numero variabile di seggi (da 2 a 8 a seconda della popolazione). Qui il sistema è proporzionale: i posti in palio nel collegio sono attribuiti in proporzione alla percentuale di voti ottenuti da ciascuna lista. Infine, 12 parlamentari sono eletti all’estero in quattro diverse circoscrizioni.

Liste e coalizioni – Le liste che raccolgono il numero di firme necessario (o che ne sono esentate) possono presentarsi in autonomia o scegliere di apparentarsi in coalizione con altre liste. Le coalizioni sono particolarmente “convenienti” per vincere i collegi uninominali: le liste apparentate infatti indicano un candidato comune, che quindi beneficerà dei voti di tutti i partiti che lo sostengono (e non solo del proprio). Più la coalizione è “pesante” in termini di voti, più è probabile che superi in numeri assoluti le altre coalizioni e le liste singole, aggiudicandosi il seggio in palio nel collegio. Il 25 settembre le coalizioni in campo saranno due: il centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati) e il centrosinistra (Pd, +Europa, Alleanza Verdi/Sinistra, Impegno civico). Tutte le altre forze corrono da sole.

Liste bloccate – Come già nel Porcellum, non è possibile esprimere la preferenza per uno o più candidati (questa possibilità rimane solo per i residenti all’estero). Una volta assegnato il numero di seggi spettante a ciascuna lista, quindi, i candidati saranno eletti secondo l’ordine di collocazione nel listino plurinominale, dal primo in giù (i nomi sono al massimo quattro). Per questo, di fatto, a scegliere chi andrà in Parlamento sono le segreterie dei partiti: ambitissime le posizioni da capolista (gli unici ad avere la certezza o almeno l’alta probabilità di passare), i secondi posti sono appetibili soltanto per le liste più forti, mentre i terzi “scatteranno” solo in pochissimi casi.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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