Il Festival internazionale di giornalismo civile al PAN di Napoli: Pan-Palazzo delle Arti di Napoli – 16 al 19 maggio 2022

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NAPOLI. Entra nel vivo il Festival Internazionale di Giornalismo Civile  “Imbavagliati” , ideato e diretto  da Désirée Klain, che dal 2015 dà voce a quei giornalisti che nei loro paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi . Dopo l’assegnazione del “Premio Pimentel Fonseca” a  Wafa Ali Mustafa , giornalista siriana in esilio a Berlino e l’inaugurazione delle mostre prodotte dal festival “ Life in Syria per Imbavagliati” e “FUORITUTTO!”.   

 

Con  “In nome della pace”,  titolo del primo focus, la manifestazione per la libertà di stampa, aprirà  martedì 17 maggio  a partire dalle 10.30  al Pan/Palazzo delle Arti di Napoli, con un convegno  sull’invasione dell’Ucraina da parte delle forze di occupazione russe . Un incontro, moderato dal responsabile di Repubblica Napoli,  Ottavio Ragone , che vedrà la testimonianza di  Oksana Chelysheva , collaboratrice di «Novaya Gazeta», storica testata per la quale ha lavorato con la sua “maestra”  Anna Politkovskaja  con la direzione del Premio Nobel per la Pace 2021,  Dmitry Muratov. La giornalista russa è in esilio in Finlandia e sotto scorta dal 2007. La affiancheranno  Alexander Nevzorov , ex deputato della Duma: il famoso giornalista 63enne è stato il primo personaggio ad essere incriminato in base alle norme bavaglio di Mosca, dopo aver pubblicato informazioni secondo le quali le forze russe avevano bombardato un ospedale per la maternità a Mariupol. Nel panel anche  Maria Magarik , giornalista Rai, che è stata autrice di diversi reportage per Rai 3 e Rai 1, Paesi nei realizzati dell’ex URSS. Magarik segue ora in prima linea temi di attualità economica internazionale, tra cui la guerra energetica e le sanzioni alla Russia. Presente anche  Olga Kurilenko, giornalista e corrispondente per la televisione ucraina, costretta a lasciare Kharkiv, sua città natale, pochi giorni dopo l’aggressione dell’esercito russo e l’inizio del conflitto.

Voci senza paura, per guerre e “dimenticate”, si stringeranno attorno  alla Mehari di Giancarlo Siani,  il giornalista napoletano assassinato attuali dalla camorra nel 1985, simbolo dell’iniziativa per la libertà di stampa,  che si svolge al “Pan-Palazzo delle Arti di Napoli”,  lì dove la macchina è custodita ne’ “La stanza della Memoria”. Con lo slogan “Chi dimentica diventa colpevole” si rinnova dal festival l’appello per chiedere verità e giustizia per  Mario PaciollaGiulio Regeni Ilaria Alpi.

Il tema della settima edizione “straordinaria”  della manifestazione contro i bavagli è “ Confi-Nati”:  un modo per accendere una luce su quelle popolazioni, che vivono in luoghi dove per gravi interni non si riesce a sopravvivere, ma non a fuggire, schiacciati dalla guerra e dalla difficoltà ad emigrare. Un tema che si articolerà attraverso testimonianze coraggiose, che denunciano i diritti degli ultimi nel mondo.

Al termine del focus, in riferimento proprio ai popoli “Confinati”, sarà possibile ascoltare l’importante report di Amnesty International direttamente dal suo portavoce  Riccardo Noury. Nel corso del 2021 le autorità della Polonia hanno arbitrariamente posto in detenzione circa 2000 richiedenti asilo che erano entrati nel loro territorio dalla Bielorussia e ha sottoposto molti di loro a violenze, tra le quali perquisizioni corporali in strutture sovraffollate e insalubri. In alcuni casi le forze di sicurezza polacche hanno somministrato scariche elettriche e sedato con persino le pistole. “Questo trattamento violento e degradante stride profondo con l’Ucrainaospitale accoglienza che la Polonia sta mostrando nei confronti delle persone sfollate dall’Ucraina. Il comportamento delle autorità polacche sa di razzismo e di ipocrisia. La Polonia deve limitarsi alla sua dichiarata ammirevole compassione a tutte le persone che varcano i suoi confini di salvezza”, ha  Noury. Nella stessa occasione, l’intervento del Presidente della Federazione Nazionale della Stampa,  Giuseppe Giulietti.

Segue sit-in contro l’estradizione di Julian Assange, iniziato dal Festival e organizzato in collaborazione della FNSI, Articoloventuno e Amnesty International Italia,  per chiedere l’annullamento delle accuse contro il fondatore di WikiLeaks e la sua scarcerazione. Perché il giornalismo non è un reato.

Per “Guerre dimenticate” un focus sugli undici anni del conflitto in Siria.

Alle 11.30 è programmato il focus “Guerre dimenticate” sulla guerra in Siria, un conflitto che si protrae ormai da troppo tempo, con  Asma Dachan , giornalista professionista, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana, nel 2019 insignita del titolo di Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica Italiana, con la giovane  Wafa Ali Mustafa , attivista per i diritti umani e giornalista siriana in esilio a Berlino, diventata simbolo della Resistenza;  Waad-al-Kateab , giornalista e regista, dal 2011 in prima linea nel documentare la guerra civile siriana, nominata per il premio Oscar per il documentario “For Sama” e  Fouad Roueiha, project manager nell’ambito della cooperazione internazionale, esponente del comitato “Kaled Bakrawi” e responsabile per la Siria di “Osservatorio Iraq”.

In Siria il conflitto, che dura ormai da 11 anni, ha causato le migliaia di morti, sfollamenti di massa e distruzione di infrastrutture civili. La forte recessione dell’economia siriana, la svalutazione, l’aumento dei prezzi, il tasso di disoccupazione elevato, hanno portato ad un grande aumento dell’insicurezza alimentare, che ad agosto 2021, ultimo dato disponibile, colpisce 12.8 milioni di persone. La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione del paese, il tasso di disoccupazione aumenta.

Nel corso dei focus della giornata, le opere in diretta del vignettista  Riccardo Marassi .

A vegliare simbolicamente sulla rassegna giornalistica la Mehari di  Giancarlo Siani , il giornalista napoletano assassinato dalla camorra nel 1985. La sua auto, custodita nella “Stanza della Memoria” all’interno del Pan/Palazzo delle Arti di Napoli, è divenuta negli anni il simbolo dell’iniziativa per la libertà di stampa.

“Imbavagliati” è un formato originale generato dalla Comune di Napoli e  Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità ei beni confiscati , realizzato in collaborazione con la  Federazione Nazionale della Stampal’Ordine Nazionale dei Giornalistil’UsigRai , il  Sindacato Unitario Giornalisti della CampaniaArticolo 21l’Istituto Italiano per gli Studi Filosoficiil Goethe-Institut Neapel, l’associazione “Macs -Mecenati per l’arte, per il cinema, per lo sport” e con il patrocinio della  Regione Campania , di  Amnesty International ItaliaUnicef ​​Italia  /per ogni bambino, della Fondazione Banco di Napoli, della Fondazione Siani, del Consolato della Repubblica democratica del Congo per il Sud Italia e della Camera di Commercio di Napoli.  

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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