Il ministro della Salute Roberto Speranza, affiancato da un consulente francamente estremista come Walter Ricciardi, insiste invece sugli stessi slogan senza rendersi conto che la realtà intrinseca del virus e il contesto in cui si manifesta, è mutato. In tutti gli altri Paesi, che pure hanno imparato dall’Italia quand’era il caso, la severità delle restrizioni, adesso assecondano quello che ormai la maggioranza degli scienziati – non certo negazionisti- dicono. Niente da fare. Invece di allargare le maglie della libertà, dando modo all’economia e alla psiche della gente (anche questa è salute!) di respirare, si rende più fitta e irrazionale la trama dei divieti. Se fosse necessario per ragioni sanitarie, saremmo dei criminali, se eccepissimo. Ma qui ormai la scelta non è sanitaria, ma politica. C’è di mezzo un’ostinazione che sa di perpetuazione della volontà di dominio.
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