Green pass Italia obbligatorio anche sul posto di lavoro a partire da oggi, venerdì 15 ottobre. Al via, quindi, i controlli nel pubblico e privato per accertarsi del rispetto delle regole e linee guida stabilite nel Dpcm siglato dal premier Mario Draghi. Ma come funzionano i controlli, cosa rischia il lavoratore sprovvisto di certificato verde e quali sono le sanzioni per le aziende che non effettueranno le verifiche previste per legge? A rispondere è il governo nelle Faq pubblicate sul sito ufficiale.
Oltre all’app ‘VerificaC19’, si legge ancora, “saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni. Tali verifiche potranno avvenire attraverso: l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura; per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC; per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC; per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC”.
Come si legge ancora sul sito del governo, il lavoratore pubblico o privato “è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del Green pass; nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta”.
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