Ricordate l’inchiesta sul settore rifiuti, partita nei mesi scorsi dai comuni di Marano e Giugliano? Ci sono sviluppi: i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, coordinati dai magistrati della Procura di Napoli, dottoressa Maria Di Mauro, hanno sequestrato una cospicua somma di denaro, 350 mila euro, ritrovata presso l’abitazione di uno dei tre indagati. I tre sono indagati a vario titolo per ricettazione, riciclaggio, illecito reimpiego di capitali, associazione a delinquere finalizzata a plurime ipotesi di turbativa d’asta, corruzione e concussione. Ad agosto scorso i carabinieri di Castello di Cisterna acquisirono ampia documentazione in alcuni comuni della provincia, in particolare presso il municipio di Marano. Al momento non sono coinvolti politici e pubblici amministratori.
Ecco la nota diramata dalla Procura:
In serata, a Napoli, Torre del Greco (Na), Portici (Na), i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (Na), hanno dato esecuzione al Decreto di Sequestro Preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura, a carico di 3 soggetti, poiché gravemente indiziati, a vario titolo, di “fraudolento trasferimento di valori” e “riciclaggio”.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e diretta dalla Procura di Napoli, trae origine dal rinvenimento, nel mese di Agosto u.s, di una cospicua somma di denaro contante presso l’abitazione di uno degli indagati, a seguito di perquisizione eseguita d’iniziativa dalla polizia giudiziaria.
Sulla scorta delle indagini in itinere, è stato accertato che la somma in questione, per un totale di euro 350 mila e 50 euro, era custodita da uno degli indagati per conto degli altri due, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di agevolare la commissione di uno dei delitti di cui agli artt. 648 -648 bis e 648 ter, nonché di favorire il reimpiego di denaro provento delle attività delittuose, tra le quali “associazione per delinquere finalizzata a plurime ipotesi di turbative d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, concussione consumata, associazione a delinquere finalizzata alla compravendita di voti elettorali”, attribuite, a vario titolo, a due dei destinatari del provvedimento di sequestro.