Marano, una città in disarmo e tre commissari che non vogliono dialogare con nessuno. Viminale e prefettura facciano qualcosa

0
1.996 Visite

Quasi tre mesi di silenzi. Un’enormità, un caso che richiederebbe l’intervento dell’Ordine dei giornalisti. In quasi 90 giorni i commissari alla guida del Comune non hanno concesso (nonostante le richieste per iscritto) interviste né tanto meno si sono degnati di parlare alla città attraverso altri canali. Né tanto meno hanno incontrato gli esponenti del mondo politico e delle associazioni, del mondo ecclesiastico che stanno cercando invano di avere uno straccio di incontro. Nulla di nulla, un caso più unico che raro nel nostro Paese.

Da 90 giorni accade di tutto a Marano: perdite idriche, mancanza d’acqua, rifiuti non raccolti in alcune zone. Ma niente, la triade sembra essere imperturbabile. Nulla si sa sui fondi Pics, i 13 milioni di euro regionale sulla cui sorte aleggia non poco scetticismo; nulla si sa del nuovo Piano regolatore; nulla si sa su chi sostituirà la Mucerino all’area tecnica; nulla si sa sui controlli alla ditta Tekra; nulla si sa sul caso del Giudice di Pace.

Si sa una sola cosa: che il nuovo avvocato dell’Ente è Raffaele Marciano, quello che aveva offerto meno di un altro partecipante, l’avvocato Rainone, e che comunque – in virtù di alcuni requisiti contestatissimi – si è aggiudicato la procedura. La città è confusa, smarrita, necessita di risposte su tanti punti dolenti. Questo non è modo di amministrare la città e non modo, soprattutto, di interagire con i residenti.

Chi ha voluto questi tre commissari a Marano, faccia mea culpa e si attivi subito affinché ci sia un cambio di marcia o la loro integrale o parziale sostituzione.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti