Test salivari a scuola, ecco a che punto siamo

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L’idea è di introdurre i test salivari da ripetere ogni 15 giorni su un campione di classi sentinella per tenere traccia del contagio fra gli studenti. “Il piano di monitoraggio – spiega la ricercatrice – è basato su scuole sentinella primarie e secondarie (elementari e medie) individuate dalle Regioni. Un certo numero di studenti verrà sottoposto a test salivari periodici che poi verranno analizzati con la tecnica molecolare”.

Sulla possibilità di introdurre i test salivari si era espresso anche Sergio Abrignani, membro del Cts (Comitato tecnico-scientifico) e immunologo Università Statale di Milano. Secondo l’esperto, i test salivari servono ma non possono essere un’alternativa al vaccino.

“I test salivari – sottolinea – hanno sicuramente una loro validità per situazioni nelle quali in poco tempo bisogna consentire a un numero elevato di persone di entrare in classe, in aereo o in treno. Hanno una sensibilità limitata ma basta saperlo, mitigano il rischio ma non c’è niente che lo azzera”, ha dichiarato.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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