Marano e i disastri della politica. Il Pd perde la faccia, ma Giaccio e Fanelli sbagliano la strategia. Fare chiarezza anche nell’opposizione

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Se Sparta Piange, Atene di certo non ride. Il Pd, il partito del sindaco, ha racimolato l’ennesima figuraccia, tornando sui propri passi e facendosi imbrigliare nuovamente da Visconti. I dem hanno perso la faccia, ma tanto a loro non importa: per loro conta ben altro.

Allo stesso tempo l’opposizione, che avrebbe dovuto subito approfittare della crisi che si era venuta a creare nelle fila della maggioranza, è stata lenta, macchinosa, poco reattiva. Quelli che hanno realmente a cuore le sorti della città avrebbero dovuto subito convocare tutti dal segretario generale dell’ente, con l’obiettivo di sfiduciare il sindaco, e stanare e sbugiardare coloro che non si sarebbero presentati.

Teresa Giaccio e Stefania Fanelli, le due consigliere con maggiore esperienza, hanno invece commesso un grave errore: pur di tenere in piedi uno straccio di opposizione (tutti sanno che ci sono almeno due elementi che non vogliono in alcun modo andare a casa e che flirtano con Visconti) sono cadute nella tattica attendista dei soliti noti, che nemmeno citiamo per non dare loro una visibilità assolutamente immeritata. Due o tre carte note, carte da tressette, che reggono il gioco del sindaco e del suo vice. Due o tre nomi che dovrebbero essere allontanati o non più coinvolti nelle scelte della minoranza.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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