Una giornata per commemorare le vittime dell’orrore del genocidio e per quel dovere di non dimenticare mai uno dei capitoli più bui della nostra storia, descritto da Primo Levi: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre».
La data della liberazione di Auschwitz, raccontata da Primo Levi in La tregua, è diventata il Giorno della Memoria. Nella “fabbrica della morte” furono uccisi almeno 1 milioni di prigionieri: uomini, donne, bambini. Quasi tutti ebrei. Ma anche polacchi, Rom, Sinti, prigionieri di guerra sovietici, testimoni di Geova e altri nemici della Germania di Hitler.
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