Campagna vaccinale, slitta il V-Day per gli over 80. Posticipata a febbraio la Fase 1

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Piemonte- Il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, nel corso della conferenza Stato-Regioni, tenutasi nella giornata di ieri, ha annunciato lo slittamento delle 4.800 fiale del vaccino Moderna che erano destinate al Vaccine-day per gli over 80 in programma il 30 gennaio.

La consegna, ha comunicato Arcuri, è stata posticipata al 31 gennaio. Di conseguenza l’iniziativa simbolica voluta dalla Regione, che coinvolgerà non più di 2.400 persone, è stata riprogrammata per il 6 febbraio. Sarà una sorta di antipasto della Fase 2 della campagna vaccinale, che riguarderà proprio la fascia più anziana della popolazione, circa 390 mila piemontesi. Un traguardo che però rischia di farsi più lontano del previsto, a causa dei ripetuti rallentamenti che stanno riguardando la Fase 1, rivolta al personale del servizio sanitario regionale insieme a operatori e ospiti delle Rsa.

Antonio Rinaudo, che coordina il piano vaccinazioni, ha aggiunto: «Verosimilmente slitteremo alla fine di febbraio o a inizio marzo», conferma Antonio Rinaudo, che coordina il piano di vaccinazioni. «A seguito di questi ritardi – spiega -abbiamo dovuto dare priorità a chi aveva già ottenuto la prima dose per garantire la seconda somministrazione a 21 giorni».

Arcuri è intenzionato a intraprendere una battaglia giudiziaria contro la multinazionale inadempiente, ma ha garantito che dal 3 febbraio Pfizer tornerà a consegnare le forniture con regolarità. «Avevo suggerito al commissario di chiedere il sequestro preventivo in Belgio delle dosi non ancora consegnate. In questo momento non interessano tanto le azioni legali, ci preme avere i vaccini», ragiona l’ex pm Rinaudo. Ieri, in una giornata che ha registrato 931 contagi e un aumento dei ricoveri in terapia intensiva, le dosi somministrate sono state 4.063, a cui si sommano 3.242 richiami.

Il 15 febbraio, fa sapere la Regione, dovrebbe arrivare anche la prima consegna di AstraZeneca. Ma il condizionale a questo punto è d’obbligo. E, come non bastasse, al problema delle forniture si aggiunge anche la già nota grana del reclutamento del personale da destinare alle somministrazioni. «Nonostante la Regione abbia più volte sollecitato le Asl ad assumere infermieri, molte sono ferme a poche unità», denuncia il segretario regionale di Nursind Francesco Coppotella. «Così sarà impossibile affrontare la campagna vaccinale e riprendere tutte le prestazioni sanitarie che sono state bloccate a causa del Covid».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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