Oggi è il grande giorno: il giorno del vertice tra il premier Conte e Matteo Renzi. Lo stallo messicano sul rimpasto di governo che tiene il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in bilico durante l’emergenza coronavirus vedrà per forza qualcuno fare una prima mossa, visto che nell’ambito della verifica già comunicata al Quirinale è in programma un incontro a Palazzo Chigi tra il premier e la delegazione di Italia Viva.
Sul tavolo c’è la pistola della minaccia di Matteo Renzi: togliere la fiducia al governo il 28 dicembre, ovvero nel giorno in cui è programmato (per ora) l’ultimo voto sulla Legge di Bilancio 2021, con un discorso al Senato e il ritiro dei ministri di Iv dall’esecutivo. Ma già ieri il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico hanno fissato alcuni paletti che renderanno difficile il gioco del senatore di Scandicci: no al rimpasto, i ministri attuali vanno bene, se Renzi ci tiene cambi i suoi, ha detto in sintesi Vito Crimi in rappresentanza dei grillini. Più sfumata la posizione di Nicola Zingaretti: “Non abbiamo parlato di rimpasto. Crediamo che l’azione di questo governo debba andare avanti, con una grande sintonia con i problemi degli italiani. È stato un incontro utile che ha ripreso lo spirito di quello tra i leader del 5 novembre, cioè mettere sul tavolo i temi e i nodi per un rilancio dell’azione di governo”. Renzi minaccia, ma molti credono che alla fine si accontenterà di un ministero.
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