I sei consiglieri di opposizione che non hanno votato per il pagamento degli scrutatori, attraverso un voto di astensione nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, hanno fatto benissimo. E vi spieghiamo il perché. La colpa dei ritardi nel pagamento degli scrutatori impegnati alle elezioni comunali del 2018 è, infatti, tutta da ascrivere all’amministrazione Visconti, contrariamente a quanto sostiene l’organo ufficiale della giunta più disastrata della storia di Marano.
Facciamo un po’ di chiarezza, visto che siamo abituati a parlare con fatti e conosciamo a menadito la storia del Comune. I giornaletti vicino all’amministrazione, pagati per fare makette, andassero a pettinare le bambole visto che non è assolutamente cosa loro.
I fatti sono i seguenti: l’amministrazione Visconti, autunno 2018, subito dopo l’insediamento, decide di confermare in qualità di segretario generale e dirigente dell’area economica il dottor Gerardo Rosania, segretario generale anche durante la gestione dei commissari. Nonostante i ripetuti inviti del nostro portale, il segretario e dirigente facente funzioni Rosania si rifiuta di liquidare gli scrutatori entro il 31 dicembre dell’anno 2018, pur sapendo che tale scelta avrebbe pesato come un macigno sui cittadini. Dopo il 31 dicembre, infatti, il debito per il pagamento degli scrutatori è finito al vaglio dell’Osl, l’organo di liquidazione insediatosi successivamente e che ha il compito di liquidare l’ingente debito che ha portato l’ente cittadino in condizioni di dissesto finanziario.
Da quel momento, il Comune di Marano non può far più nulla per liquidare i cittadini, se non attendere i tempi dell’Osl. Si susseguono riunioni, stupidi annunci da parte di esponenti della maggioranza e dell’opposizione, ma nulla cambia. La questione si sblocca con l’intervento del neo segretario e dirigente di area economica Luigi Cupolo. E’ lui a proporre alla giunta di far passare la liquidazione degli scrutatori come un debito fuori bilancio, da votare in consiglio comunale.
Un debito fuori bilancio potenzialmente a rischio di un intervento della Corte dei Conti. I sei consiglieri hanno fatto pertanto benissimo: tra qualche tempo, infatti, quelli che hanno detto sì a questo obbrobrio amministrativo potrebbero essere richiamati a risponderne nelle sedi competenti. I soldi andavano liquidati molto tempo fa, ma nonostante lo avessimo detto a più riprese al sindaco (con svariati articoli tutti recuperabili sul nostro sito) e allo stesso Rosania, nessuno volle ascoltare: fecero passare tempo prezioso e alla fine si sono incartati. Per uscirne hanno dovuto far passare la cosa come un debito fuori bilancio che tutto è fuorché un debito fuori bilancio.
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