Ennesima grana nel M5S: Il ministro all’Istruzione avrebbe copiato la tesi di laurea

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Come fa notare Repubblica, nel 2009 (nel 2010 secondo il curriculum ufficiale) Azzolina ha conseguito all’Università di Pisa, presso la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario della Toscana, una tesi di 41 pagine dal titolo “Un caso di ritardo mentale lieve associato a disturbi depressivi”.

Non ci sarebbe ovviamente niente di male, se non che, digitando su Google un paio di parole chiave, spuntano clamorosi riferimenti al testo scritto dal nuovo titolare dell’Istruzione, che insieme a Gaetano Manfredi ha preso il posto di Lorenzo Fioramonti. Qualcuno ha citato Azzolina oppure è quest’ultima che ha attinto a mani basse da altri studi e ricerche prendendosi inesistenti meriti?

Facendo un confronto tra alcuni passi dell’estratto del lavoro disponibile online (le prime tre pagine) e gli altri riferimenti, si scopre che circa la metà dell’estratto citato è plagiato da altre fonti. La ministra dell’Istruzione non ha virgolettato i passi ripresi né citato alcuna fonte né tantomeno inserito i testi dai quali ha attinto all’interno della bibliografia finale della sua tesi. In altre parole, si è presa meriti non suoi scrivendo concetti partoriti dalla mente di altre persone.

Scendendo nel dettaglio, scopriamo come il primo brano riporta, senza citarlo, un passaggio della dicitura “ritardo mentale” contenuta nel “Dizionario di psicologia” di Umberto Galimberti.

Il secondo propone invece la medesima voce – con minime modifiche – tratta dal “Trattato italiano di psichiatria” in tre volumi, curato da Luigi Ravizza, Gabriele Masi, Mara Marcheschi e Pietro Pfanner.

Il terzo brano proviene dalla spiegazione di “ritardo mentale” proposta dal Dizionario psicologico di Galimberti.

Il quarto: questo è ripreso dal “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali” curato da Vittorino Andreoli, Giovanni B. Cassano e Romolo Rossi.

Infine il quinto brano: evidente la copiatura dall'”Azzolina”, un volume curato da vari autori.

È impossibile che questo caso non provochi alcun imbarazzo tra le fila del Movimento 5 Stelle, partito che ha più volte sottolineato di premiare il merito ed essere trasparente. Ricordiamo che quando tre anni fa scoppiò una polemica analoga che prese di mira l’allora ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, i grillini furono tra i più facinorosi nel protestare per l’accaduto. I pentastellati invocarono persino le sue dimissioni.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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