Induzione alla corruzione, arrestato il prefetto di Cosenza

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La rappresentante del governo è agli arresti domiciliari a Taranto, la città dove risiede. È accusata del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.

Galeone è finita nel registro degli indagati per aver intascato una mazzetta di 700 euro. A denunciarla è stata l’imprenditrice Cinzia Falcone, a cui il prefetto avrebbe chiesto una fattura fittizia di 1.220 euro, che sarebbe servita a ottenere una parte del fondo di rappresentanza riconosciuto ai prefetti e rimasto ancora disponibile a fine 2019. Di quella fattura, 700 euro sarebbero rimasti a Galeone, gli altri all’imprenditrice come ‘ricompensa’ per il servigio offerto.

Il prefetto, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe proposto l’accordo illecito proprio all’interno del palazzo del governo. L’imprenditrice, però, ha poi confidato tutto ai suoi familiari e alla polizia. Una volta fissato l’incontro nel bar scelto dal prefetto, Falcone si è presentata con soldi falsi inseriti in una busta e ha videoregistrato tutta la conversazione.

Galeone, il giorno prima che la notizia dell’inchiesta divenisse pubblica, si era messa in aspettativa e aveva lasciato la sede di Cosenza. Ora sarà il Consiglio dei ministri a revocarle l’incarico e a nominare un nuovo prefetto.

L’imprenditrice che ha inguaiato Galeone, tra l’altro, è presidente dell’associazione Animed, attraverso la quale è impegnata in eventi di solidarietà a favore delle donne. Proprio in questa veste, lo scorso 30 novembre, la donna era salita sul palco del teatro Rendano accanto al prefetto, nell’ambito di una iniziativa organizzata dall’Ufficio del governo

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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