Marano, l’addio del capitano Tessitore. Il saluto alla città dopo sei anni di servizio. “Una realtà difficile come poche, ma ho conosciuto persone straordinarie”

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A Villa Architetto, circondato dall’affetto di amici, familiari e conoscenti, Francesco Tessitore, neo capitano dell’Arma dei carabinieri, si è congedato dalla comunità maranese. Dopo sei anni e passa di onorato servizio, prima a capo e poi come vice comandante della Compagnia di via Nuvoletta, l’ufficiale da domani si trasferirà in quel di Reggio Calabria, dove sarà a capo di una scuola per allievi carabinieri.

La serata è scivolata via in un clima di velata commozione. Era visibilmente emozionato il capitano Tessitore, rigorosamente in divisa; lo erano i suoi colleghi, in primis l’attuale comandante Gabriele Lo Conte, e lo erano soprattutto le persone che in questi anni, direttamente o indirettamente, hanno avuto modo di apprezzare le qualità umane e professionali del militare.

Sei anni e mezzo (o quasi) sono un lasso di tempo sufficiente per poter tracciare bilanci. “Marano – ha esordito Tessitore nel suo discorso di commiato – è una realtà difficile come poche, dove ho avuto però la possibilità di crescere e la possibilità di conoscere persone eccezionali. Quando sono arrivato a Marano ero ben consapevole del gravoso incarico. Un impegno sposato anche dai miei familiari che ringrazio per avermi sempre sostenuto. Ringrazio tutti gli amici di Marano, che hanno accolto me e i miei familiari, che ci hanno fatto sentire sempre a casa. Ringrazio tutte le figure professionali del territorio con cui ho collaborato e stretto rapporti di amicizia”. E ancora: “Occorre, affinché le cose cambino, che tutte le persone perbene non stiano a guardare, ma diventino attori protagonisti della loro storia, unendosi e facendo la loro parte per quanto richiesto, così come richiamato nell’articolo 52 della Costituzione che recita: “La difesa della patria è sacro dovere del cittadino”.

Il resto è storia umana e professionale, storie di rapporti cementati nel corso degli anni e delle frequentazioni, seppur limitate alla sfera professionale. Abbiamo conosciuto bene il capitano Tessitore e con lui, fin dai primi mesi del suo arrivo in città, si è instaurato un rapporto franco, cordiale e di reciproca collaborazione e stima. Collaborazione sfociata in risultati importanti (tra cui lo scioglimento per camorra del municipio), noti agli addetti ai lavori ma non a tutta la cittadinanza. Noi, come operatori dell’informazione, abbiamo segnalato, denunciato e finanche pungolato e sollecitato l’Arma in relazione a vicende che a nostro avviso ci apparivano gravi. E il capitano, dal canto suo, non si è mai negato al confronto, al dialogo, allo scambio di opinioni, manifestandoci apprezzamento per il lavoro svolto. Il professore Izzo, uno degli intervenuti alla serata di commiato, ha proposto all’amministrazione comunale di fare omaggio della cittadinanza onoraria al capitano.

Una proposta che ci trova perfettamente d’accordo. Tessitore ha lasciato un ottimo ricordo nella cittadinanza, soprattutto nelle nuove generazioni. Ha palesato e dimostrato, al di là delle capacità investigative, una grande predisposizione per la pedagogia, soprattutto in ambito scolastico e sociale. Un ufficiale non chiuso in se stesso, di nobili sentimenti, talvolta (come qualche volta bonariamente gli “rimproveravamo” con il doveroso “lei”) finanche troppo comprensivo.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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