A Marano, anno 2019, nell’arco della giornata di ieri è andata in fumo altra vegetazione. Altro verde. In via Gramsci, nei pressi degli orti sociali, ieri si sono precipitati – allertati da una segnalazione – anche i carabinieri della locale Compagnia. E mentre qualcuno pensa alle “fontanine” e mentre i consiglieri si trastullano con i gettoni di presenza, a Marano si sbancano aree, un tempo verdi, per realizzare nuovi appartamenti. Altro cemento. In piena estate, come un anno fa, quando iniziarono i lavori in via Lazio per la realizzazione del distributore di carburanti e di un altro manufatto che ha portato via verde, alberi, una zona un tempo destinata ad essere un parco agricolo che il Comune e i soliti “interessi” non hanno consentito venisse alla luce. Diversi camion di una ditta molto nota in città hanno operato ieri in via Gramsci.
Non c’era nemmeno una tabella (fatto grave) che indicasse l’inizio dei lavori e chi fossero i committenti e il direttore del cantiere. Interpellato a più riprese, il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, l’ingegnere Di Pace, non ha ancora risposto ai nostri quesiti. Secondo i militari dell’Arma il Comune di Marano, agosto 2018, avrebbe rilasciato una concessione edilizia. Possibile che sia tutto in regola, che si tratti del completamento di una vecchia lottizzazione, la C15, con scadenza ventennale. Ma una cosa appare chiara: tra lottizzazioni in itinere (C17), maxi interventi (via Lazio), abusi edilizi (via Corree di sotto, via Silvano, via Pigno, via Marano-Pianura, via San Rocco, via San Marco, via Casalanno) e ora con lo sbancamento di via Gramsci, il rullo dei tamburi dei cementificatori è tornato a suonare. Sono tornati alla carica, dopo anni di silenzi dovuti alla presenza in città dei commissari prefettizi (Fico) e straordinari (Greco, Di Menna e De Caro), con l’avvento della giunta Visconti.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
