Il rischio insabbiamento era e resta altissimo. Procedono a dir poco a rilento, più che a rilento, i controlli sulle pratiche del condono edilizio di Marano, oggetto di un’indagine interna dell’Ente e di una dei carabinieri di Marano. Poco più di 200 (su un totale di migliaia di pratiche) quelle vagliate in poco più di tre mesi, da quando Terranostranews – raccogliendo dichiarazioni e dati – fece esplodere il caso. Sarebbero una decina i casi di conclamata irregolarità, quelli rilevati finora, perlopiù imputabili alla contraffazione dei bollettini (quattro) o alla mancanza dei versamenti a corredo delle pratiche avallata dagli uffici comunali.

I controlli dell’Ente, coordinati dall’architetto Muscerino, pare non abbiano soddisfatto in primis i vertice dell’Amministrazione, che però – come spesso accade – non spingono più di tanto sull’acceleratore.

Il Comune, per le verifiche del caso, si è rivolto anche a Poste Italiane, per ottenere riscontri sugli effettivi pagamenti degli utenti. Le difficoltà non mancano, soprattutto per le pratiche antecedenti al 2008, le cui quietanze potrebbero essere finite al macero. Eppure i fatti sono alquanto chiari: per effetto di una delibera consiliare, votata nel 2008, a Marano era possibile ottenere il titolo edilizio (licenza) pur senza aver completato i pagamenti degli oneri richiesti. A garanzia del tutto, ovvero del pagamento, utenti e geometri privati (spesso chiacchierati) utilizzavano polizze fideiussorie farlocco o comunque incassabili nell’arco di soli 18 mesi. I controlli in questi anni, da parte degli uffici preposti, sono stati a dir poco blandi. A dir poco.

Qualcosa non torna e, dopo le dichiarazioni rilasciate a Terranostranews da Mimmo De Biase, ex dirigente comunale, che ha affermato di aver riscontrato diverse anomalie durante la sua gestione (anno 2008-2009), si sperava in un’accelerazione dell’iter, sia da parte del Comune sia da parte dell’autorità giudiziaria.

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