Scomparsi in Messico, spunta il mistero dei codici segreti della polizia

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Le indagini sulla sorte dei tre napoletani scomparsi in Messico, a Tecalitlan, il 31 gennaio non producono risultati apprezzabili: le autorità locali non sono capaci di rintracciare Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. La notizia sui media va affievolendosi, anche le ricerche sembrano a un punto morto. Eppure, proprio dal Messico, arrivano dettagli che potrebbero essere determinanti per la ricostruzione della vicenda. Emergono dalle dichiarazioni rese da Francesco Russo, parente dei tre dispersi, agli inquirenti messicani. Il documento è contenuto nel file Fed/Seido/Ueidms-Jal 171/2018 che racchiude tutti gli elementi raccolti dalla Procura specializzata in delinquenza organizzata e dall’«Unità speciale sequestri» (entrambe parte degli organi federali messicani) ed è stato diffuso ieri in un reportage di Patricia Dàvila su «Proceso».

Da quel documento si apprende che agli ultimi messaggi vocali inviati via WhatsApp da Vincenzo Cimmino e Antonio Russo, appena fermati dalla polizia, fece seguito una telefonata della quale fino ad ora non era stata diffusa la notizia. Proviene dal numero di Vincenzo Cimmino che non osa parlare ma lascia aperto il collegamento, probabilmente per dare modo al cugino Francesco Russo di ascoltare quel che sta succedendo. Si sentono voci in sottofondo, quasi certamente quelle degli agenti che hanno appena fermato gli italiani. Il contenuto è surreale: composto esclusivamente da una serie di numeri. Subito c’è un numero ripetuto due volte, «quince, quince», quindici. Poi una sequenza 34-11-77-60-06 ripetuta tre volte scandendo bene le cifre e seguita da una richiesta «ricevuto?». Subito dopo un’altra sequenza, 43 – 11- 58 – 42 – 45, anche questa scandita con precisione. Poi cala il silenzio e Francesco chiude la comunicazione preoccupato, per andare a sporgere denuncia sperando di ritrovare al più presto i suoi congiunti.

Il primo numero, «quince», quindici, nel codice sta a indicare il carburante: i due napoletani sono stati fermati a una stazione di servizio mentre facevano rifornimento. La prima sequenza, lo vedete nel grafico in alto in questa stessa pagina chiederebbe di non diffondere la notizia (34), di chiudere i collegamenti radio (11), di restare in allerta (77). Gli ultimi due numeri, 60 e 6 indicano rispettivamente «narcotici» e «ricerca».

La seconda sequenza indicherebbe, secondo il «codigo mil» che si tratta di agenti motociclisti (43), che bisogna chiudere i collegamenti radio (11), che c’è un’automobile (58), che si richiede la ricerca di precedenti (42) e che la pattuglia si è separata (45). Per dovere di cronaca segnaliamo che il numero 58 in alcune versioni del «codigo», sta a indicare un delitto a sfondo sessuale che poco avrebbe a che fare con questa vicenda.

Si tratta tuttavia di ipotesi giornalistiche, finora non confermate da riscontri delle autorità.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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