Misura cautelare per i genitori di Alessandra Madonna. La mamma: “Sono volate parole grosse con i familiari di Varriale, ma io vado lì per mia figlia”

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“Non mi sono mai recata nel parco dove è morta mia figlia con l’intento di provocare o insultare la famiglia Varriale. Vado lì per sentirmi ancora in connessione con Alessandra, nel luogo in cui le hanno tolto la vita”. Olimpia Cacace, madre di Alessandra Madonna, respinge al mittente le accuse di stalking contenute nella denuncia che ha poi portato all’emissione dell’ordinanza cautelare nei suoi confronti e dell’ex marito Vincenzo. La mamma della giovane ballerina, travolta e uccisa dall’autovettura del suo ex fidanzato, non nega tuttavia di aver avuto degli scontri verbali accesissimi con i familiari di Giuseppe. L’episodio più eclatante si sarebbe verificato alla vigilia di Natale.
Signora Olimpia, cosa è accaduto quel giorno?
 “Ero ferma in macchina, a pochi metri dal cancello del parco dove è morta Alessandra. I familiari di Giuseppe erano invece sul terrazzo. Qualcuno ha iniziato a inveire nei miei confronti. Mi dicevano di andar via, ma con offese e termini non certo eleganti. A quel punto sono andata su tutte le furie e non nego di aver apostrofato in malo modo le persone presenti”.
Si reca spesso in quel luogo? C’è chi sostiene che lei vada lì con il solo proposito di tormentare Giuseppe e i suoi parenti.
“Ci vado ogniqualvolta ne senta l’esigenza, ma non certo tutti i giorni. L’ultima volta che sono stata lì era il 24 dicembre. Il mio intento? Solo omaggiare Alessandra con lumini o fiori. I residenti del condominio mi conoscono, molte persone mi avvicinano per rincuorarmi, tenermi compagnia, magari solo per offrirmi un caffè. Sono concentrata esclusivamente sul ricordo di mia figlia, non ho certo la forza e la voglia di pensare a quel che fa Giuseppe o la sua famiglia”.
Dopo il battibecco all’esterno del parco, lei si sarebbe recata anche in un negozio di proprietà dei Varriale.
“Sì, ma sempre in conseguenza del primo litigio, quello della vigilia di Natale. Sono entrata nel negozio di Mugnano, gestito proprio da Giuseppe, e ho ricordato ai clienti presenti che stavano acquistando merce in un locale di proprietà di un uomo accusato di omicidio volontario. Ho solo detto la verità”.
Le è stato imposto di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla famiglia Varriale. Rispetterà l’obbligo? 
“Non so cosa farò in futuro, voglio prima confrontarmi con il mio ex marito e l’avvocato. Credo ad ogni modo che occorra smuovere qualcosa: siamo ancora in attesa dell’esito delle perizie tecniche. Io e il padre di Alessandra siamo stati denunciati e ora siamo oggetto di questo provvedimento. Giuseppe intanto continua ad avere contatti con l’esterno”.
Il Mattino
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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