Marano, la prima barzelletta dell’era Di Menna. Il Comune si rimangia l’ordinanza per la chiusura dei negozi che occupano suolo pubblico

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Contrordine: i negozianti di Marano possono “tranquillamente” occupare suolo pubblico senza temere che il Comune chiuda le loro attività. Il 22 dicembre scorso lo stesso ente, con un atto firmato dal neo commissario straordinario, il prefetto Di Menna, e dal commissario Greco, aveva annunciato che non ci sarebbero stati più sconti per i furbetti: oltre alla sanzione amministrativa (una multa), i commercianti “pescati” ad infrangere le regole, anche per un solo caso, avrebbero subito il provvedimento di chiusura dell’esercizio commerciale.

Dopo quell’ordinanza, alla vigilia di Natale scattò un blitz della municipale: i vigili sanzionarono una ventina di attività. Per tutte, ordinanze alla mano, sarebbe dovuto scattare il provvedimento di chiusura, così come contemplato dall’articolo 20 del Codice della strada (sanzione accessoria) e da altre normative.

Cosa è accaduto? Il classico colpo di spugna alla maranese. Un dirigente, Di Pace, che doveva firmare gli atti di chiusura, ha osservato che l’ordinanza non era stata – a suo parere – confezionata al meglio e che occorresse integrarla. Alla fine Di Menna, dopo una serie di discussioni e riflessioni, ha ritenuto di dover soprassedere. Qualcuno sussurra, negli uffici comunali, che lo stop sia però dettato da altri motivi: qualcuno avrebbe avuto paura di chiudere per qualche giorno alcune attività, in certi casi definite border line.

Ecco cosa stabiliva l’ordinanza, che sarà in vigore (inutilmente) per i prossimi 4 mesi.

“La chiusura degli esercizi commerciali, nei casi di occupazione di suolo pubblico, anche laddove si verifichi una sola volta. La chiusura sarà disposta dal terzo giorno successivo alla sanzione comminata dai vigili urbani. Nel caso di recidiva, oltre alla sanzione, per i 24 mesi successivi all’accertamento della seconda sanzione non verrà rilasciata all’esercente in difetto alcuna autorizzazione di occupazione di suolo pubblico”.

Non è la prima volta che il Comune emette ordinanza ad minchiam: era già accaduto per i fuochi artificiali, per il cimitero e per tante altre cose. Si scrive un’ordinanza tanto per ma poi nessuno la fa rispettare. Reppucci docet, insomma.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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