Clan Ascione-Papale-Birra, la “innovativa” decisione del Riesame

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La direzione distrettuale antimafia aveva chiesto al giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli l’arresto di ben 46 persone gravitanti nella criminalità della città di Ercolano ed appartenenti a tre gruppi diversi: Ascione, Papale e Birra.

La stragrande maggioranza dei reati  commessi erano quelli di estorsione con carattere mafiosi, avvenuti negli anni 2008-2010.

Proprio  la risalenza nel tempo dei reati aveva portato il Gip a respingere le richieste di misura cautelare invocate dal P.M., il quale, però, aveva proposto appello al Riesame avverso il diniego ricevuto.

Orbene, il Tribunale di Napoli – X sezione riesame – nelle oltre cento pagine  della ordinanza, ha in larga parte accolto l’impugnazione del pubblico ministero, disponendo la custodia cautelare in carcere per trenta persone e la custodia cautelare presso la propria abitazione.

Mentre per quindici persone il Tribunale ha rigettato la richiesta di arresto formulata.  

Tra coloro che hanno evitato la custodia cautelare spicca Ascione Patrizia, figlia del defunto capoclan Ascione Raffaele e moglie dell’uomo di vertice del clan Di Bartolomeo Giorgio.

Ascione era tra le poche che rispondeva anche del delitto di cui all’art 416 bis c.p., oltre che di tre estorsioni nonché di  detenzione e porto di armi da fuoco.

Orbene, il Tribunale del riesame, condividendo le approfondite osservazioni contenute in una memoria difensiva a firma del suo difensore avvocato Dario Vannetiello, pur ritenendo Ascione Patrizia  gravemente indiziata di appartenenza al clan Ascione e pur in presenza di una associazione camorristica ritenuta tuttora perdurante, ha escluso nei suoi confronti la sussistenza delle esigenze cautelari.

La decisione  è innovativa nel panorama giurisprudenziale: anche quando si è gravemente indiziati di appartenere ad un clan tuttora operativo, riveste comunque rilevanza il momento temporale della condotta materiale del partecipe.

Più chiaramente,  quando l’azione camorristica è risalente nel tempo,  il Giudice  può rigettare la richiesta del P.M. di custodia cautelare in carcere, nonostante la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari che caratterizza  il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.

I soggetti nei confronti dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere sono: Ascione Giovanni, Ascione Mario, Ascione Pasquale, Birra Antonio, Birra Giovanni, Borrelli Simone, Cefariello Marco, Di Bartolomeo Giorgio, Estilio Aniello, Fioto Lorenzo, Guida Ciro, Miranda Salvatore, Montella Ciro, NocerinoCiro, Nocerino Domenico cl. 52, Nocerino Domenico cl. 86,Nocerino Luigi, Romagnoli Antonio, SanninoAntonio, Spronello Pasquale, Spagnuolo Vincenzo, Stavolo Ciro, Uliano Ciro, Vanacore Mario, Viola Salvatore, Viola Vincenzo, Vollaro Giuseppe, VollaroPietro, Zeno Giacomo, Zeno Stefano, Manzo Luigi(quest’ultimo agli arresti domiciliari).

Va però segnalato che la esecuzione della decisione del Tribunale del Riesame è sospesa sino all’eventuale decisione della Corte di Cassazione invocabile dagli imputati.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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