Dillo a Terranostranews. Poste Italiane? Mai tanto distante dal cittadino. Leggi la lettera

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Qualche giorno fa, nella sede centrale delle Poste di Marano, attendevo il turno con il biglietto elettronico numerato. Nuovi display, nuove icone per le diverse operazioni. Un signore anziano, giunto il suo turno, va allo sportello indicato dal tabellone luminoso ma lì si rende conto che, pur essendo indicato lo stesso numero del suo biglietto, questo si riferisce ad un tipo di operazione diversa ( i nuovi simboli visti da lontano non sono ben distinguibili). Corre all’altro sportello, quello giusto, ma nel frattempo l’impiegato ha fatto scattare il numero successivo e rifiuta di servirlo. Lunghe discussioni, viene chiamata la direttrice che resta irremovibile. L’anziano signore deve riprenotare l’operazione e con la folla che c’è deve fare almeno un’altra mezz’ora di attesa. A nulla servono le sue proteste a fronte di un sistema informatico che inverosimilmente non permetterebbe di correggere gli errori, le sviste e quant’altro. Ma le poste non spendono milioni per pubblicizzare la cortesia e l’efficienza dei propri servizi? E cosa sarebbe potuto succedere di grave se allo sportello si fosse servito l’avente diritto senza scavalcare nessun altro? Davvero chi tarda di qualche secondo a raggiungere lo sportello deve ricominciare tutto daccapo? L’anziano signore sconfortato è andato via e l’impiegato, anche alle mie rimostranze in sua difesa, ha confermato che davvero non poteva farci nulla. Sarà vero? Mai tanto lontane le Poste italiane dal cittadino!

Prof. Carlo Palermo

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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